MONTALTO - Il Comitato “No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia” per voce di Cristina Volpe Rinonapoli ha inviato una richiesta alla sindaca Emanuela Socciarelli, frutto del confronto con altri comitati d'Italia e del dibattito interno al comitato stesso, con l’intento di individuare una prima azione concreta per salvaguardare il futuro della comunità. Ciò all’indomani del primo incontro pubblico tenutosi il 30 settembre scorso a Montalto di Castro sul tema del fotovoltaico che ha coinvolto la società civile e le parti politiche. L’obiettivo del comitato è quello di invitare tutti i comuni della provincia di Viterbo a deliberare nei rispettivi consigli comunali specifiche azioni concrete a tutela del territorio contro l’espansione del fotovoltaico.

«Come è stato evidenziato durante l’incontro, l’impegno del Comune di Montalto di Castro nella regolamentazione degli impianti Fer ha radici profonde. Prima ancora che il territorio comunale fosse oggetto di numerose richieste per l'installazione di grandi impianti fotovoltaici, l'amministrazione di Montalto aveva già tracciato un indirizzo politico chiaro per proteggere il territorio da un'occupazione indiscriminata - spiega il comitato - Negli anni precedenti, il Comune aveva infatti manifestato preoccupazione per il potenziale impatto negativo che un’espansione incontrollata di tali impianti avrebbe potuto avere sull'agricoltura, sul paesaggio e sul patrimonio culturale della zona. Questo impegno ha portato alla stesura di linee guida mirate a prevenire proprio ciò che oggi sta accadendo con il boom del fotovoltaico nel nostro territorio, introducendo norme stringenti per la tutela del territorio. Le amministrazioni comunali, pur riconoscendo il valore della produzione di energia rinnovabile, hanno sempre sottolineato l'importanza di mantenere un equilibrio tra lo sviluppo energetico e la salvaguardia del paesaggio, delle risorse agricole e del patrimonio culturale. Tutto questo però non è stato sufficiente a fermare l'invasione. E nonostante anche la giunta Rocca, nel maggio 2023 abbia certificato lo stop degli impianti Fer nel viterbese, che al momento dell'approvazione ospitava già il 78,08% di centrali eoliche e solari dell’intera regione (Latina il 13,07%, Roma il 6,58”, Frosinone l’1,64% mentre Rieti era ferma a zero), le domande di installazione e le procedure in atto sono proseguite senza sosta». «Alla luce di tutto ciò - proseguono dal comitato - riteniamo che sia urgente e necessario scrivere a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Viterbo, e all'amministrazione provinciale stessa, come abbiamo fatto con Montalto di Castro, invitandole ad adottare specifiche delibere di consiglio comunale, le quali prevedano azioni concrete, come sottolineare, ad esempio, che non vi sono più aree idonee in tutta la provincia di Viterbo. Chiederemo inoltre di considerare l’introduzione di una moratoria per gli impianti attualmente in fase di autorizzazione. Siamo convinti che una delibera chiara e in linea con la volontà dei cittadini di Montalto e Pescia sarebbe da noi ampiamente divulgata e difesa in tutte le sedi, sia regionali che nazionali. Siamo consapevoli che una delibera non ha valore di legge, ma seguendo l’esempio di molti comuni sardi in mobilitazione, ci auguriamo che anche il nostro Comune possa adottare una delibera che esprima una chiara e precisa indicazione politica». «Intendiamo - conclude il comitato No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia - dare vita a una campagna di adesione affinché, come ha fatto la Regione Lazio imponendo lo stop al fotovoltaico e all’eolico nella Tuscia, anche i singoli comuni possano fornire la loro indicazione. In un momento come questo, in cui vengono avanzate numerose richieste di individuazione di aree idonee, è essenziale compiere un primo passo di mobilitazione a difesa del nostro territorio».

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