Per mesi è stato “l’incubo” della famiglia e del paese in cui vive. Qui, a ottobre, era stato arrestato dopo aver provocato l’incendio dell’abitazione che il parroco usava per dare assistenza alle persone in difficoltà.
Per l’uomo, un 30enne del posto, il questore ora ha firmato il divieto di dimora nel comune di Vejano per due anni e ha disposto nei suoi confronti l’applicazione del braccialetto elettronico.
L’uomo, pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, era già destinatario di provvedimenti preventivi.
Spesso in stato di alterazione psico-fisica dovuto all’abuso di alcol e droga, in più occasioni aveva minacciato di morte la madre e i nonni ai quali rivolgeva continue e pressanti richieste di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
L’uomo inoltre sarebbe l’autore di una serie di furti delle offerte della parrocchia e di danneggiamenti nella chiesa di Santa Maria del Rosari.
Il clou si è avuto a fine settembre quando provocò l’incendio dell’abitazione vicina alla chiesa. Per fortuna non ci furono feriti ma solo danni.
I carabinieri lo arrestarono qualche giorno dopo risalendo a lui attraverso le telecamere di sorveglianza e alla collaborazione della gente del posto.
Ora è scatta la musura di prevenzione del divieto di dimora ma all’uomo sono stati imposti anche i divieti di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle persone offese, di non prendere parte a pubbliche riunioni, di non associarsi a pregiudicati, di non rincasare e non uscire di casa oltre determinati limiti orari, senza preventivo avviso all’autorità preposta all’effettuazione dei controlli.
Si tratta solo di alcune delle misure di prevenzione per la sicurezza e l’incolumità pubblica e contro la commissione dei reati, adottate negli ultimi 15 giorni dalla polizia nei confronti di persone ritenute pericolose socialmente.
Al termine di accurate istruttorie, curate dalla polizia anticrimine, sono stati emanati 9 divieto di ritorno sia nel capoluogo che in altri comuni della provincia per periodi della durata compresa tra i due ed i quattro anni, 12 misure dell’avviso orale, 2 divieti di accesso alle aree urbane (Dacur e Daspo urbano) e 7 ammonimenti per violenza domestica. Inoltre, sono state accolte dal competente Tribunale di Roma – sezione specializzata misure di prevenzione 4 proposte volte all’applicazione della sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza.