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Viale Trento diventa un caso. O meglio: torna alla ribalta per il trasferimento nei locali attaccati alla biblioteca consorziale di 250 bambini della scuola dell’Ellera. Un trasferimento che se piace ai commercianti della zona, preoccupa alcuni residenti per lo stato in cui versa l’area.
«Noi residenti viviamo sotto assedio. Non siamo liberi di fare una passeggiata o di metterci seduti su una panchina sotto casa». A parlare è Matteo, residente a viale Trento e più volte intervenuto per sollecitare Comune di Viterbo e forze dell’ordine per lo stato di degrado e insicurezza che si vive, secondo lui, da anni su viale Trento. «Le panchine – continua Matteo - sono costantemente prese da gente ubriaca o drogata e che spaccia. Sette giorni su sette. Da mesi tutte le notti c’è fisso un personaggio che urla per ore intere, corre in mezzo alla strada e fa a pugni con l'aria, non si sa cosa immagina. La mattina è un tappeto di bottiglie e lattine di birra, sporcizia di ogni tipo».
Sembra un disco rotto quello che La Provincia torna nuovamente a documentare sulla situazione di viale Trento ma i residenti, dopo le novità riguardanti il prossimo trasferimento degli studenti dell’Ellera e le proteste di genitori e opposizione in consiglio comunale, non ci stanno a fare passare il messaggio che il degrado, all’improvviso, non esistesse più. «Gli alberi sono latrine per umani e spesso lo diventano anche le macchine parcheggiate – aggiunge un’altra residente che ha contattato La Provincia - Per le persone che hanno acquistato casa qui il danno è anche economico visto il degrado della via. Ed è vergognoso per tutti quando si dice a qualcuno dove abitiamo, le risposte sono sempre le stesse: per carità, ma come fate? Poveri voi, mannaggia, lì spacciano, lì ci sono le prostitute. L’abbandono totale si percepisce anche dal manto stradale, dalle “aiuole”, vialetti e dagli alberi. Il verde è altrettanto abbandonato con cespugli e miniforeste in loco. Ogni tanto ci mandano delle pattuglie ma le piazzano a inizio via e fermano le macchine, cosicché a 50 metri nemmeno, indisturbati, alcuni personaggi continuano le loro attività malavitose o incivili e comunque degradanti».
Sulla possibilità che ci siano centinaia di studenti nei locali di viale Trento, da settembre, i residenti sono per lo più favorevoli come i commercianti ma precisano. «L’arrivo di centinaia di studenti e dei loro genitori ad accompagnarli – dice Franco, – è sicuramente un fatto positivo per il maggiore controllo che ci sarà. Quello che noi non accettiamo sono gli interventi a tampone e gli annunci politici e del Comune che, poi, non portano risultati concreti duraturi nel tempo. Chiediamo di vivere in condizioni accettabili e rispettose delle leggi, della civiltà e anche delle semplici regole di rispetto e convivenza che ci dovrebbero essere normalmente»