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TARQUINIA - La presidente del Lions Club Tarquinia Roberta Ranucci commenta con grande soddisfazione il successo ottenuto dal convegno intitolato “Codice Rosso - Applicazioni pratiche, uso degli strumenti informatici, profili socio-culturali e prospettive di miglioramento”.
L’incontro è stato promosso in collaborazione con Camera penale di Civitavecchia “Attilio Bandiera” e il Comune di Tarquinia ed ha rappresentato un momento di altissimo livello nell’approccio al tema tra i più dibattuti del momento. Un’occasione importante per approfondire la complessità del fenomeno della violenza sulle donne e sulle persone più fragili dal punto di vista giuridico, tecnologico, sociale, culturale e sportivo. Sono infatti intervenuti il procuratore capo di Civitavecchia, dottor Alberto Liguori; il presidente della Camera penale di Civitavecchia “Attilio Bandiera”, l’avvocato Leonardo Montini Paciotta; l’esperto d’informatica forense, l’ingegnere Paolo Reale; la consigliera e tesoriera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia, l’avvocata Laura Russino; il cantante del gruppo rock “Le Vibrazioni” Francesco Sarcina; e il combattente professionista di arti marziali miste Alessio Di Chirico.
«Ognuno – spiega Roberta Ranucci – ha portato il suo contributo: il procuratore Liguori dalla prospettiva della Magistratura; l’ingegnere Reale da quella dell’uso delle nuove tecnologie; gli avvocati Paciotta e Russino con le testimonianze del proprio lavoro; il frontman delle Vibrazioni da quello della musica e su quello che può fare per il contrasto alla violenza; il campione e allenatore Di Chirico da quello dello sport e sull’importanza che riveste nel far crescere in modo sano i giovani e nel trasmettere messaggi positivi”.
“Tema centrale dell’incontro è stata la legge 69 del 2019, conosciuta come “Codice Rosso” – spiega l’avvocato Paolo Pirani che ha organizzato l’evento -. A fronte della complessità del fenomeno, l’obiettivo era quello di affrontarlo in modo multidisciplinare, coinvolgendo nel dibattito relatori provenienti da ambiti estremamente diversi, capaci quindi di offrire prospettive diverse e suggerire spunti per mettere in campo gli strumenti necessari per il contrasto alla violenza”.
Di grande importanza, come già illustrato, la proposta del procuratore Liguori, che ha invitato a prendere in considerazione la possibilità di estendere le misure di reinserimento sociale previste per i pentiti e i collaboratori di giustizia anche per le donne in pericolo di vita che con i propri figli possono così permettersi di ricostruire una vita sociale in totale sicurezza.
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