I cittadini viterbesi non ci stanno ad essere additati come razzisti. L’ultima dichiarazione che arriva dal titolare di un esercizio pubblico del centro chiuso per 15 giorni, ha scatenato la presa di posizione indignata del Comitato cittadino per la sicurezza e la riqualificazione di Viterbo.

«La città e i cittadini di Viterbo vengono spesso colpiti da dichiarazioni diffamatorie che li definiscono razzisti - scrive il comitato - la più recente è stata l’affermazione, rilasciata a mezzo stampa da Dennis Edegbe, che, senza mezzi termini ci ha pubblicamente accusati di razzismo. Come comitato cittadino sentiamo il dovere di prendere le distanze da tali affermazioni, distanti anni luce dalla realtà di una città che si è sempre dimostrata accogliente, aperta ed inclusiva nei confronti di tutti coloro che, provenendo da stati esteri, hanno deciso di stabilirvisi e di rispettarne le leggi e le regole».

Il comitato sottolinea che « Viterbo è una città che può vantare decine di attività economiche gestite da persone provenienti da diversi Paesi, che hanno scelto di integrarsi nella nostra comunità. Bar, ristoranti, negozi di vario genere e attività di parrucchiere autolavaggi, imprese edili, giardinieri ecc. Sono solo alcuni esempi di imprese gestite da persone arrivate a Viterbo e perfettamente integrate nella nostra comunità, che contribuiscono alla vivacità economica del nostro territorio ed alla creazione di un tessuto urbano ricco di diversità».

«Come comitato cittadino e come cittadini - prosegue - ci ferisce profondamente essere etichettati come razzisti. Abbiamo dimostrato con i fatti, nel corso degli anni, che non solo non lo siamo ma che siamo una città aperta, inclusiva e pronta ad accogliere chiunque abbia intenzione di integrarsi nella nostra comunità. Continueremo a lavorare per una Viterbo sempre più accogliente, promuovendo la convivenza pacifica e il rispetto reciproco tra tutte le persone che vivono e lavorano nella nostra città».

Il comitato passa poi a elencare alcune criticità.

«E’ palese, sotto gli occhi di tutti ed innegabile, tuttavia, che esistono persone/realtà che non rispettano nessun tipo di regole, persone di ogni etnia che vivono costantemente attaccate ad una bottiglia alcolico di usando ogni angolo della città come una toilette a cielo aperto incuranti della presenza di donne, bambini, anziani questo fa si che poi i cittadini si sentano frustrati , esasperati ed impotenti ma questo non significa razzismo ma solo il desiderio di vedere la propria città e la propria nazione rispettata.

Viterbo - prosegue il Comitato - è una città che ha dimostrato con i fatti la sua capacità di accogliere ed integrare persone provenienti da diverse nazioni. Le attività economiche gestite da immigrati, la diversità culturale e la convivenza pacifica tra le comunità sono solo alcuni degli elementi che contraddistinguono la nostra città. È importante respingere con forza le dichiarazioni diffamatorie e continuare a lavorare per una Viterbo inclusiva, basata sul rispetto reciproco e sull’apertura verso il mondo».

In relazione alla chiusura del locale a cui fa riferimento Dennis Edegbe per 15 giorni «riteniamo - precisa il Comitato cittadino per la sicurezza e la riqualificazione di Viterbo - che l’ordinanza di chiusura non possa essere accusata di comportamento razzista, se così fosse sarebbe veramente una grave accusa nei confronti delle autorità competenti le quali agiscono sul territorio esclusivamente nel rispetto della legge e nel farla rispettare».