Gli invisibili della sanità hanno incontrato il vicepresidente del consiglio regionale Enrico Panunzi. Si tratta degli del centralino di Belcolle e del Cup che nei giorni scorsi avevano fatto sentire la loro voce perché non inclusi nel piano di assunzioni e stabilizzazioni nella sanità in quanto dipendenti di soggetti privati. A tal proposito avevano scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Francesco Rocca, all’assessore regionale alla sanità, al commissario straordinario dell’Asl di Viterbo, ai consiglieri regionali e comunali. «Nonostante la campagna elettorale al suo apice - scrivono - solo il consigliere regionale Enrico Panunzi ha sentito la necessità di incontrarci e sentire le nostre ragioni. Il confronto è stato franco e sia noi che il consigliere Panunzi abbiamo parlato con chiarezza: il percorso che possa condurci ad essere internalizzati non è semplice ma nemmeno impossibile. Se c’è la volontà, si può pensare ad esempio ad una legge regionale - come fatto in Puglia - che consenta la nostra assunzione, ovvero si può anche rapidamente utilizzare una società “in house” della Regione Lazio in cui si possa transitare tutti. Panunzi - dicono - ci ha promesso di informarsi, soprattutto su questa seconda possibilità; si è anche interfacciato con il nostro unico interlocutore sindacale Cobas». Gli invisibili della sanità sottolineano che «ci saremmo aspettati un cenno dal presidente Rocca e (perché no?) un minimo di interessamento da parte dei sindacati più “governativi” ma c’è ancora tempo. Noi continueremo la nostra battaglia in attesa di conquistare terreno, centimetro dopo centimetro».