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“Lady Rose” non fa più paura. La bomba della seconda guerra mondiale rinvenuta in via Alcide De Gasperi è stata disinnescata ieri poco dopo le 15. Tirano un sospiro di sollievo i viterbesi e le istituzioni e forze dell’ordine impegnate dallo scorso 20 marzo, giorno del rinvenimento dell’ordigno, intorno a questa emergenza.
L’intervento degli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito è stato “chirurgico”, come l’hanno definito loro stessi, ma anche così deciso tanto da concludere le operazioni di disinnesco con tre ore di anticipo rispetto alle previsioni.
Operazioni che hanno preso il via subito dopo la fine dell’evacuazione.
La bomba d’aereo di circa 2.000 chili, risalente al secondo conflitto mondiale, ha richiesto, infatti, lo sgombero di un’area di 1.400 metri e la conseguente evacuazione di circa 36.000 residenti.
Per questioni di sicurezza sono stati disposti anche divieto di sorvolo dello spazio aereo interessato e la chiusura del traffico ferroviario sulla linea regionale Roma Viterbo. Partiti lunedì sera e proseguiti anche ieri i controlli anti sciacallaggio delle forze dell’ordine che si sono avvalsi anche di 9 droni.
L’evacuazione è iniziata dalle 6 in maniera diradata per poi concentrarsi nell’ultima ora. I viterbesi interessati avevano tempo fino alle 9 per abbandonare le case nella zona rossa. Lo sgombero, però, ha richiesto più tempo per cui solo alle 10,25 a operazione conclusa, gli artificieri hanno potuto iniziare a lavorare sull’ordigno.
La bomba, dal diametro di 76 cm, lunga 2.08 metri e con uno spessore di 0.77 cm, conteneva al suo interno oltre 1.300 chili di esplosivo. Era della tipologia più grande, la sesta trovata in Italia. Per limitare l’area di evacuazione e i conseguenti disagi alla popolazione locale, i militari nei giorni scorsi hanno realizzato una struttura di contenimento in grado di mitigare i possibili effetti dovuti ad un’eventuale esplosione accidentale durante le delicate attività di disinnesco. Disinnesco che è consistito nella rimozione delle tre spolette, i congegni di attivazione della bomba, tutte attivate e armate.
Questo intervento si è concluso intorno alle 15,15 di ieri dopo di che la bomba, resa innocua, è stata trasportata presso il poligono di Monte Romano dove è stata resa inoffensiva con la tecnica della lisciviatura, che prevede lo svuotamento tramite getti d’acqua ad alta temperatura, in grado di sciogliere l’esplosivo e convogliarlo in un sistema di filtraggio, in modo da separare il composto, per la successiva distruzione dell’esplosivo.
Intorno alle 15,30 i viterbesi sfollati hanno potuto far rientro nelle loro abitazioni.