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Parte dalla Palanzana lo “scisma” nella chiesa di papa Francesco. L’eremo di Sant’Antonio ospiterà il “Collegium traditionis”, una casa di formazione per chierici su iniziativa di monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, anti-Bergoglio.
Il progetto è portato avanti da Exsurge Domine, un’associazione fondata dallo stesso Viganò, che - come si legge nel suo sito internet - “si impegna a provvedere all’assistenza, al sostegno e all’aiuto materiale di chierici, religiosi e laici consacrati che versino in condizioni di particolare difficoltà economiche e logistiche”. Tra gli scopi anche quello di “difendere la tradizione immutata e incorruttibile della fede cattolica, conservare e promuovere la liturgia tradizionale, incentivare lo studio e l’approfondimento teologico e culturale dell’immenso patrimonio religioso, storico e artistico della cristianità, favorire occasioni di dialogo e d'incontro tra le diverse associazioni, esperienze o gruppi operanti nell’ambito della tradizione perenne della chiesa cattolica”.
Il Collegium traditionis vuole essere “una struttura di vita clericale in comune da destinare a chierici e religiosi fatti oggetto delle epurazioni bergogliane”.
Secondo l’associazione, la Chiesa di oggi “non tollera la tradizione” e quindi “è giunta l'ora di organizzare una rete di sostegno e di resistenza per porre un freno a questa situazione disastrosa. Serve una formazione al sacerdozio solida e senza compromessi, e che sia economicamente autosufficiente per non dover temere ritorsioni vaticane”.
Su caso interviene la Curia vescovile di Viterbo.
“La vicenda è stata seguita per quanto possibile, visto il contesto relativo ad una proprietà privata che fa riferimento ad una Associazione non legata alla Diocesi di Viterbo - si legge in una nota - I sacerdoti e i religiosi, che in qualche modo sono presenti in questo Eremo, non sono incardinati nella Diocesi di Viterbo. Tutte le questioni relative alle vicende, pregresse e attuali, legate a questo luogo e alle persone che a titolo diverso vi fanno riferimento, sono all’attenzione delle Autorità ecclesiastiche e dei Dicasteri competenti.
La Curia della Diocesi di Viterbo - conclude la nota - raccomanda ai fedeli attenta vigilanza affinché nessuno si lasci coinvolgere nelle scelte di chi tende a minare l’unità del Corpo ecclesiale. Rinnovando, perciò, l’adesione completa alla persona di Papa Francesco e al suo magistero, sollecita a camminare nella comunione della Chiesa, che trova nel successore di Pietro “il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità”.