E’ ripreso oggi il processo a carico di Ubaldo Manuali, il netturbino romano, accusato di violenza sessuale e diffusione illecita di immagini a contenuto sessuale esplicito. Nel corso dell’udienza è emerso che una delle vittime (sarebbero almeno tre tra cui una donna di Capranica)aveva nelle urine e nel sangue una massiccia dose di benzodiazepine. Si tratta di un sedativo che, secondo l’accusa, Manuali avrebbe usato per stordire le donne e poi abusarne sessualmente, filmarle.

A rivelare questo particolare in aula è stata Sabina Strano Rossi, la tossicologa dell’università Cattolica del Sacro Cuore cui è stato affidato dalla procura l’incarico di eseguire le analisi sui campioni biologici prelevati a una delle vittime e sul contenuto dei due flaconi sequestrati sulla macchina e a casa di Ubaldo Manuali dai poliziotti del commissariato Flaminio Nuovo di Roma. La consulente ha parlato di stato di particolare vulnerabilità della vittima, ancora sotto effetto, dopo diverse ore dall’assunzione. Con la tossicologa sono stati sentiti anche il medico di base di Manuali e un amico a cui avrebbe condiviso foto e video delle donne.