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Oggi il santo cuore di Santa Rosa sorvola tutta la città di Viterbo ed i luoghi dell’esilio della santa bambina passando anche per Bagnaia, Grotte Santo Stefano, Soriano nel Cimino, San Martino al Cimino e Vitorchiano.
Sorvolerà, a bordo di un elicottero Nh90m dell’Aviazione dell’Esercito, tra gli altri, il carcere di Mammagialla e l’ospedale di Belcolle, luoghi di sofferenza e speranza allo stesso tempo.
La seconda volta “edizione” dell’iniziativa, nata per permettere idealmente a tutti, anche chi non può entrare nel santuario di Santa Rosa, di ricevere la benedizione di Santa Rosa dall’alto, è stata presentata ieri nel corso della conferenza stampa svoltasi presso la sala conferenze della Curia vescovile di Viterbo. Erano presenti il vescovo di Viterbo, mnsignor Orazio Francesco Piazza; il generale di divisione Andrea Di Stasio, comandante dell’Aviazione dell’Esercito; la sindaca Chiara Frontini; suor Francesca Pizzaia, custode del Santuario di Santa Rosa e Giancarlo Martinengo, delegato del Comune di Viterbo ai rapporti con le forze armate. Ha moderato l’incontro don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio comunicazioni della diocesi di Viterbo. Il vescovo Piazza ha parlato dell’importanza di estendere a tutta la comunità la benedizione del cuore di Santa Rosa e il forte significato ideale di questa iniziativa che mira a «unire tutti e il clima di collaborazione tra le istituzioni è fondamentale. Ringrazio il generale Di Stasio e i suoi uomini che hanno messo a disposizione la loro passione per questo evento ed è fondamentale che l’Esercito sia sempre più parte integrante della comunità viterbese. Il cuore di Santa Rosa ha la doppia concezione dall’alto e dal basso: guarda dall’alto le vicende e raccoglie le invocazioni e dal basso ricevono le benedizioni che arrivano dal cuore in volo di Santa Rosa. E’ un simbolo meraviglioso quello di sorvolare tutti i luoghi di Santa Rosa, da Viterbo a Bagnaia a Vitorchiano, Grotte Santo Stefano e Soriano».
Il generale Di Stasio ha più volte ricordato la devozione che l’Esercito ha verso Santa Rosa e ringraziato il vescovo Piazza che «ha rinnovato questo nostro desiderio di cittadini in uniforme di vivere questa festa bellissima e confermo l’unità delle istituzioni su queste iniziative. Questa è la seconda uscita: la prima volta di ‘Rosa in volo’ fu ispirata proprio parlando con suor Francesca. Io avevo appena assunto il comando e parlavamo della festa di Santa Rosa che non era stata svolta per due anni a causa del Covid. Ci chiedemmo: come facciamo a portare la benedizione del cuore di Santa Rosa alle persone che non possono venire o in processione o al santuario? Allora io dissi: facciamolo con l’elicottero. L’allora vescovo Fumagalli fu subito entusiasta dell’idea e scrisse allo Stato Maggiore dell’Esercito e, da questo semplice dialogo in chiesa, è nato il volo del cuore di Santa Rosa».
La sindaca Frontini ha subito appoggiato l’evento “Una Rosa in volo” e ha spiegato che “l’anno scorso ho vissuto personalmente questa esperienza con suor Francesca, il presidente dei Facchini Mecarini e don Luigi. Mentre eravamo in volo con il cuore di Santa Rosa si sentiva la forza di quello che stava accadendo, sia durante il volo che a terra arrivavano messaggi di persone in ospedale che raccontavano di percepire la benedizione di Santa Rosa dall’alto. Questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto questa festa, i viterbesi e le istituzioni che li rappresentano, la sentano fin sotto la pelle. Nel volo del cuore di Santa Rosa sui suoi luoghi esiste un ulteriore aumento della devozione e della partecipazione del culto di Santa Rosa».
Suor Francesca Pizzaia ha ricordato che «quando con il Generale Di Stasio si è prospettata questa possibilità ho ringraziato il Signore perché abbiamo avuto la possibilità di condividere con tutti, noi che siamo sempre a contatto con il cuore di Rosa, questa condivisione. Il giorno dopo il primo volo abbiamo avuto tanti messaggi e testimonianze, al Monastero, di questa gratitudine per poter dire Rosa aiutaci ed accompagnaci. E’ l’immagine di questo cuore malato in un corpo fragile ma capace di dare vita». Giancarlo Martinengo ha ricordato la frase “semplicemente ho detto sì” del comandante quando ci fu la richiesta di portare in volo il cuore di Santa Rosa. «Io so cosa c’è dietro – ha spiegato Martinengo – dietro quel semplicemente e l’inchino dei militari. C’è un’organizzazione capillare e la volontà dell’Esercito di essere parte attiva nel tessuto sociale della città attraverso questa meravigliosa festa». Quello che è chiaro è che “Una Rosa in volo” è ormai parte integrante dei festeggiamenti di Santa Rosa. Oggi dalle 10 per circa un’ora tutti con gli occhi all’insù per avere la benedizione in volo da Santa Rosa. A margine della presentazione dell’evento il vescovo Piazza ha ribadito la pubblica volontà di avere ancora suor Francesca Pizzaia alla guida dal Monastero di Santa Rosa perché ad ottobre, per normale avvicendamento previsto dalle Suore Alcantarine, dovrebbe andare via.