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E’ iniziato il conto alla rovescia per l'evento più sentito e atteso dai viterbesi. L’unico in grado di aggregare davvero la cittadinanza al grido di “semo tutti d'un sentimento”: il Trasporto della Macchina il 3 settembre.
Con Gloria, giunta alla settima e ultima uscita, a cui non sarà apportata alcuna miglioria perché, come dichiarato dal suo ideatore Raffaele Ascenzi, «il processo di invecchiamento l'ha resa perfetta».
Nessun ritocco dunque ma non mancano comunque le novità, annunciate dallo stesso Ascenzi.
Fin dall'esordio Gloria ha presentato una particolarità, voluta dal suo creatore: le targhette con i nomi dei facchini scomparsi dal 1988 - anno in cui Ascenzi iniziò la carriera da facchino - a oggi.
Un “privilegio” che per quest’ultima uscita ha pensato di estendere a tutti i viterbesi. E spiega: «Chiunque voglia apporre la targhetta con il nome del proprio caro scomparso, la deve far avere al costruttore Fiorillo entro il 2 settembre. Sarà posizionata sulla base di Gloria». Ascenzi indica anche le specifiche: la targhetta deve essere di plastica bianca, dimensioni 10 centimetri per 3.
Per quanto riguarda le preghiere e i messaggi - circa 50mila riferisce suor Francesca - lasciati nell'apposita urna che si trova nel santuario della Santa patrona saranno invece inseriti nella Macchina il 3 settembre.
La novità, che avvicina ancor di più Gloria alla gente, è stata comunicata durante la conferenza stampa di presentazione del Trasporto 2023 nella sala d’Ercole di Palazzo dei Priori.
Un appuntamento che, oltre alla sindaca Chiara Frontini, ha visto la presenza del presidente della Provincia Alessandro Romoli, del vicario generale della Diocesi di Viterbo don Luigi Fabbri, del presidente del Sodalizio facchini Massimo Mecarini e del capofacchino Sandro Rossi, di suor Francesca Pizzaia superiora del monastero di Santa Rosa, dell'ideatore Raffaele Ascenzi, del costruttore Vincenzo Fiorillo, del comandante della Polizia locale Mauro Vinciotti e degli assessori Alfonso Antoniozzi e Patrizia Notaristefano. E ancora: i rappresentanti dei comitati delle mini macchine del Pilastro, Massimo Loddo, di Santa Barbara, don Claudio Sperapani e Luciano Giuliobello, e del Centro storico Alfredo Fazio e Alessandro Lucarini, capofacchino, della Questura, il vice prefetto vicario Andrea Nino Caputo e Rodolfo Valentino di Lux Rosae.
«Questo Trasporto 2023 - ha esordito l’inquilina di Palazzo dei Priori - presenta diversi punti di attenzione: dal decennale del riconoscimento Unesco, a cui stiamo dando massima visibilità, alla mostra “Macchine di pace” al monastero di Santa Rosa, alla prima volta del patrocinio Enit al Trasporto e al Sodalizio».
Massima visibilità anche alla Macchina, tramite interviste a testate giornalistiche nazionali e internazionali e promozione anche tramite gli ambasciatori di diverse Nazioni, soprattutto dell’America Latina, che saranno ospiti a palazzo la sera del Trasporto. Per sottolineare il carattere internazionale della manifestazione.
E il 2 settembre, prima della tradizionale consegna della mazza del maggiordomo, la sindaca nel corso di una cerimonia che si terrà in Comune firmerà un protocollo di valorizzazione del patrimonio immateriale dell’umanità con gli ambasciatori di Messico e Colombia. Ha quindi ringraziato Ascenzi «che ha regalato alla città una Macchina particolarmente amata dai viterbesi» e a Vincenzo Fiorillo «più che il costruttore è il custode della Macchina».
Don Fabbri ha sottolineato la «dimensione religiosa di un evento identitario. Una festa di popolo che ha alla base motivazioni religiose. E’ la prima esperienza per il vescovo Orazio Francesco Piazza e la sta vivendo con grande emozione e partecipazione».
Con una chiosa particolare: «A chi viene da fuori la responsabilità di dare testimonianza di unità e di sinergia in questa occasione».
Il presidente della Provincia Romoli parla di «una manifestazione simbolo di Viterbo. Un clima di fede e partecipazione che ci fa ritrovare la nostra identità e le nostre tradizioni» e sottolineando che «il clima è sereno anche tra le istituzioni» annuncia gli ospiti che la sera del Trasporto saranno a Palazzo Gentili: autorità politiche, rappresentanti del Governo e dell’Unione europea.
Mecarini, presidente del Sodalizio, inizia il suo intervento parlando del gran successo delle cene dei facchini: «Battuto ogni record precedente». Prima di comunicare a chi saranno dedicate le girate, annuncia che presso il museo dei facchini sono in vendita le bandiere con lo stemma del Sodalizio, che quest’anno festeggia il 45esimo anniversario, a 20 euro.
L’elenco dei facchini scomparsi che saranno ricordati con le girate quest’anno è purtroppo nutrito. Una triste liste a cui si aggiungono il Maestro Ioppolo, Cencioni dell'Avis e il Maestro Alessio Paternesi a cui i facchini rivolgeranno un saluto speciale durante il giro delle sette chiese, sostando brevemente in piazza della Repubblica presso l’opera da lui realizzata proprio per celebrare i cavalieri biancovestiti.
«Ci congediamo da Gloria con un velo di malinconia, e ci duole ancora di più sapere che finirà parcheggiata in un capannone» prosegue Mecarini lanciando poi un appello a realizzare un museo che possa ospitare le Macchine «da collocare in un luogo accessibile ai turisti».
«Gloria è una Macchina che ha superato in bellezza anche il bozzetto, quindi il distacco è più che mai malinconico».
E il capofacchino Sandro Rossi rilancia: «Per me è la migliore Macchina in assoluto perché è bella anche di giorno, si ammirano particolari che di sera sfuggono».
Sul tema sicurezza, Rossi ha puntualizzato che «la Macchina è in grado di fermarsi in qualunque punto del percorso anche senza cavalletti. E comunque abbiamo sempre con noi dei cavalletti di ferro».
Conferma in tal senso arriva anche dal costruttore Fiorillo che rassicura pure in merito alla pioggia e al vento forte di questi giorni: «Nessun problema per la Macchina, è tutto sotto controllo». E non volendo salutare Gloria in sordina ha fatto realizzare circa 1500 fazzoletti bianchi con lo stemma del Sodalizio che saranno distribuiti prioritariamente ai familiari dei facchini e poi ai ragazzi che affollano piazza del Comune e delle Erbe «da sventolare al passaggio dei facchini».
«Sinceramente commosso dalle parole di affetto per Gloria che ha attraversato tre amministrazioni e tutte l’hanno amata, così come i viterbesi e come l’ho amata io. Nove anni di Trasporto, più altri 6 per Ali di luce, 15 anni che mi hanno riempito di gioia» rivela Ascenzi. In materia di sicurezza la sindaca Frontini precisa che «il piano, condiviso tra Comune e Sodalizio, è stato presentato il 20 giugno» e stigmatizzando il vergognoso atteggiamento con cui «si attacca Santa Rosa per attaccare il sindaco» commenta: «Credo che almeno per Santa Rosa si dovrebbe evitare che l'odio verso l'amministrazione diventi odio per la città. I viterbesi hanno diritto di godere con serenità il Trasporto. Sono convinta che sarà un Trasporto sereno, daremo a Gloria tutti gli onori che merita» conclude.