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Via Matteotti, è previsto in settimana l’incontro con il prefetto Antonio Cananà. Come anticipato in consiglio comunale da Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune, che del grido d’aiuto lanciato dai commercianti della via e in generale della zona piazza della Rocca-San Faustino si è fatta portavoce presso le istituzioni.
Un Sos, messo nero su bianco in una petizione, che pone l’accento non solo sulla sofferenza economica dovuta ai lavori di riqualificazione ma anche sul clima generale di insicurezza - dovuto a varie circostanze - che si vive in quel quadrante cittadino.
L’intento della consigliera comunale è quello di chiedere al rappresentante territoriale del Governo di «intervenire rispetto a tutte le richieste che riguardano la sicurezza espresse dai commercianti nella petizione e costringere chi di competenza a fare una più seria riflessione sul centro storico. Ho intenzione di chiedere la convocazione di un tavolo di ordine e sicurezza pubblica che possa approfondire e affrontare anche altre tematiche».
Tra cui la questione dell’illuminazione, con vicoli bui che amplificano la sensazione di insicurezza.
«L’illuminazione pubblica è talmente fioca che non favorisce la visibilità notturna, e questo è un problema che dipende dal Comune» rimarca.
Inoltre, prosegue la Ciambella: «Cercare di intervenire per favorire queste attività anche dal punto di vista dei parcheggi, con degli incentivi. Tematiche non certo afferenti al prefetto che però, in sede di tavolo, può esortare l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti per evitare che si abbassi l’ultima saracinesca. Un intervento in tal senso significherebbe che ognuno di noi lavora nella direzione di cercare di sollevare queste persone. Che poi sono quelle di via Matteotti ma anche di via della Cava, di piazza della Rocca, di San Faustino e di quelle che si trovano nel centro storico. E’ un problema generalizzato che riguarda un po’ tutti».
Nella fattispecie di via Matteotti, la consigliera pone l’accento sul fatto che «per una gestione, secondo me, non troppo seria del cantiere si è fatto in modo di isolarli completamente per un lungo periodo. Cose come queste in tempi normali non avrebbero inciso radicalmente sulla vita economica delle attività ma in momenti difficili come questo, venendo in più già da crisi economiche precedenti, sono il colpo di grazia».
Di conseguenza quindi per Luisa Ciambella «è inutile che la sindaca Frontini renda la città più bella con i fondi del Pnrr o con quelli che le sono stati lasciati dalle precedenti amministrazioni, comprese le progettazioni. Deve rendere Viterbo più bella ma rispettando e tenendo conto della prosecuzione della vita economica del tessuto commerciale che si trova nel centro storico».
La situazione in tema di sicurezza nel centro storico è stata più volte portata all’attenzione delle istituzioni preposte anche dai comitati dei residenti ma con scarso successo.
«La sicurezza non è solo quella reale ma anche quella che è percepita».
E racconta un episodio avvenuto sabato sera quando «alcune persone uscite dal Comune dove si era tenuta un’iniziativa hanno provato ad andare a fare una passeggiata a piazza delle Erbe. Locali tutti chiusi, la luce fioca, mi hanno chiamato per dirmi che hanno avuto paura».
«E stiamo parlando - rimarca - di una zona in cui c’è il deserto commerciale ma è un’area su cui si sta investendo per cercare di farla ripartire e dove non c’è il degrado che interessa il Sacrario. Forse non è il caso di preoccuparsi solo di prendere in considerazione le statistiche, che probabilmente daranno pure ragione a chi sostiene che non c’è un’emergenza, ma anche di occuparsi della sensazione che la sicurezza percepita i cittadini, purtroppo, ritengono di non avere del tutto».
«Senza voler creare allarmismi ingiustificati mi limito a registrare ciò che ormai è diventato un sentimento largamente diffuso. Che in un modo o nell’altro deve essere arginato affinché non possa sfociare in altro» conclude Luisa Ciambella.