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CIVITA CASTELLANA - Uno dei più Carnevali più belli della Tuscia intera, rischia di essere offuscato dalle polemiche. Il casus belli riguarda l’ordinanza di chiusura di sei esercizi commerciali, firmata dal sindaco Luca Giampieri, in seguito agli accertamenti condotti dalle forze dell’ordine e alle comunicazioni ricevute dalla prefettura. La questione ha acceso un vero e proprio dibattito politico finito a suon di denunce. Protagonisti il primo cittadino e il capogruppo del Pd, Simone Brunelli. «Se nonostante l’organizzazione e gli sforzi dei bar e di tutta la Fondazione del Carnevale, qualcuno ha eluso volontariamente la sicurezza, la responsabilità non dovrebbe essere dei bar, ma personale. L’ordinanza di chiusura firmata dal sindaco Giampieri, se motivata soltanto dal "mancato" rispetto dell’ordinanza comunale, è un atto ostile nei confronti di chi lavora». Così, ieri l’altro, Brunelli in un post su Facebook, corredato da una foto in cui si vede Giampieri versare spumante in alcuni calici. (Se la memoria non ci inganna, lo foto era stata scattata in occasione della vittoria alla tornata amministrativa, ma tant’è). Ad ogni modo, il post non è affatto piaciuto al primo cittadino, che ha denunciato Brunelli per aver diffamato la figura del sindaco. «Non trovo una sola parola che possa aver leso l’istituzione che a modo suo rappresenta... Il giorno stesso dell’archiviazione della denuncia, perché non potrebbe essere altrimenti - dice convintamente Brunelli -, presenterò personalmente una mozione di sfiducia al sindaco chiedendo a tutti i consiglieri comunali di porre fine a questa pessima esperienza amministrativa. Spero che quel giorno arrivi molto molto presto». Luca Giampieri ha preferito non prestare il fianco al proseguio delle polemiche ed è rimasto in silenzio. Ma, in rappresentanza dell’amministrazione, fa chiarezza Edoardo Fortuna (FdI). «Riteniamo estremamente disdicevole il comportamento di un consigliere comunale, che ricordiamo essere rappresentante della cittadinanza tutta, con delle ben precise responsabilità, etiche in primo luogo. Consigliere che, per mera e strumentale propaganda politica e con l'intento di acciuffare un paio di like - sottolinea Fortuna -, accusa il sindaco di un “atto ostile verso le attività commerciali” e lo sbeffeggia con una foto, diffamatoria in relazione al contesto, solo per aver applicato, in seguito a relazioni di organi superiori, quello che prescrive la legge. Cosa non si fa per una manciata di popolarità! Possiamo star qui a disquisire sul se un’ordinanza obbligatoria per legge possa essere piu o meno equa, ma ciò che non dobbiamo mai perdere di vista è il fatto che la legge si rispetta. Sempre. Una legge è legge e come tale va applicata. E rispettata: in primis dalle istituzioni, di cui anche un consigliere di minoranza, seppur a volte sembri dimenticarlo, fa parte. Sta ad ogni componente del consiglio dare il buon esempio, invece di cavalcare, a mero uso strumentale, pulsioni anarchiche che non mirano certo al benessere di una comunità - prosegue Fortuna -. Esprimiamo, contemporaneamente la nostra solidarietà a quelle attività commerciali che, nonostante gli sforzi messi in campo, sono state penalizzate da qualche cliente che, credendosi furbo e al di sopra della legge, ha eluso la sicurezza riuscendo ad uscire in strada o lungo il percorso con il bicchiere in mano. Invitiamo tutti i cittadini, ed in particolare i partecipanti alle prossime sfilate allegoriche, a rispettare le disposizioni vigenti, in quanto eludere la sicurezza e trascinarsi in strada con un drink non ci rende piu fighi, ma serve solo a provocare gravi danni economici e d’immagine a chi quel drink forse l'ha confezionato», sottolinea Fortuna.
«Per le prossime sfilate ci saranno delle attività con le saracinesche abbassate, ci saranno ragazzi che non percepiranno uno stipendio, fornitori che non lavoreranno e nel complesso forse uno spettacolo più povero di quello che il nostro Carnevale è in grado di fornire. Cerchiamo tutti di tenerlo a mente quando si elude la sicurezza per una bravata. Perché a pagare il prezzo della nostra superficialità potrebbero essere altri», conclude Fortuna.
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