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ORTE - «Abbiamo spesso sentito dire che Orte è un centro sicuro, ma i fatti dicono il contrario. La Lega, finora, è rimasta in silenzio ad ascoltare ed osservare le posizioni e le opinioni di tutti, ora, però, è il momento di affrontare il problema. In pochissimo tempo si sono verificati episodi più che spiacevoli: pochi giorni fa una signora è stata rapinata fuori da un supermercato e sono state danneggiate una decina di auto nel parcheggio di Molegnano. Non dimentichiamo, poi, l’allarme bomba durante il Palio dell’Ottava di Santo Egidio, giornata in cui turisti e ortani gremivano tutto il centro storico». A parlare, in una nota, è la commissaria della Lega, Rosalia Ridolfi, che aggiuge: «Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine che, con la loro professionalità, sono riuscite a impedire il degenerare della situazione, facendo sì che le persone defluissero senza finire nel panico, e le conseguenze che tutti possono immaginare. Basta, dunque, nascondersi dietro un dito: i cittadini non si sentono sicuri. E quando questo accade, la quotidianità è compressa dentro un reticolo di indesiderate limitazioni. C’è un disagio tra la popolazione, che non frequenta più serenamente certe zone ed evita di uscire in certe fasce orarie. Tra le aree più critiche, a nostro avviso, c’è quella di Orte Scalo, punto nevralgico per la presenza della stazione e un grande movimento di persone a tutte le ore. Ma non solo questo: Orte Scalo ormai è praticamente popolata solo da stranieri, sorgono associazioni culturali le cui sedi sembra siano adibite a luoghi di culto dove si radunano parecchie persone. Se ciò fosse confermato, ci si chiede se siano state rilasciate tutte le necessarie autorizzazioni e se i locali rispettino le norme di sicurezza per accogliere le decine di persone che li frequenterebbero. I cittadini sono stanchi di vedere il degrado che li circonda e di non essere più padroni a casa loro. Non si può fare finta di niente e dire che va tutto bene perché, purtroppo, così non è. Chiediamo dunque quale sia la posizione della maggioranza in consiglio comunale, e quali le iniziative, per realizzare un modello di convivenza civile dove ognuno possa sentirsi libero di vivere gli spazi urbani», conclude la commissaria Ridolfi.