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«Il centrodestra non è morto ma vivo, forte e unito». Massimo Giampieri, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, non ha dubbi sulla vitalità della coalizione e replica così alle affermazioni di Giulio Marini che proprio da queste pagine aveva sostenuto il contrario.
«Oggi il centrodestra a Viterbo non c'è più. E' un dato di fatto inesorabile» aveva detto l’azzurro Giulio Marini commentando la rottura di “ogni forma di collaborazione tra Forza Italia – Provincia di Viterbo e Fratelli d’Italia”, pur specificando di non avere «conoscenza delle loro decisioni perché mi sono estromesso dal coordinamento provinciale il 27 gennaio. Non condividendo le loro scelte sto facendo una vita politica per conto mio».
Massimo Giampieri, invece, è di tutt’altro avviso: «Come centrodestra quando siamo uniti vinciamo e abbiamo percentuali sempre molto alte soprattutto nella nostra realtà - sostiene il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia - in alcuni territori abbiamo superato il 60-70%. Come Fratelli d’Italia, intorno al 40 per cento, e insieme a Forza Italia, Lega e Noi moderati intercettiamo il consenso di quel popolo del centrodestra che ci vuole uniti e che è tutt’altro che morto. I risultati elettorali ne sono la dimostrazione concreta. Esiste un popolo di centrodestra vivo - rimarca - che ci vuole coesi e quando corriamo insieme ci dà fiducia».
Rispetto alla rottura del coordinamento provinciale di Forza Italia che ha preso le mosse dalla richiesta di accesso agli atti dei meloniani sui concorsi a palazzo Gentili e il parallelo su concorsopoli ad Allumiere, per la quale gli azzurri hanno annunciato l’avvio di “una seria e puntuale riflessione sulla politica provinciale e su quella di ogni comune della provincia”, Massimo Giampieri dice che la coalizione non è in discussione e dove governa per volontà popolare c'è condivisione e nessun rischio.
«A livello governativo, a livello regionale e anche in Europea - prosegue il coordinatore provinciale FdI i nostri eletti lavorano insieme, nell’interesse del centrodestra e della nostra provincia. Non c’è un “caso Viterbo” e la coalizione di centrodestra non è in discussione».
È evidente, tuttavia, che nella città dei Papi un’anomalia c’è.
«Se c’è qualche anomalia - aggiunge Giampieri - quella va ricercata in qualche palazzo (la Provincia ndr.) che si allea con la sinistra. Chi si allea con la sinistra non è nel centrodestra, non può parlare come centrodestra».