LADISPOLI - Un «primo passo per iniziare un percorso per cercare di porre un freno a questo problema» a cui ovviamente dovranno aggiungersi, «i controlli». Anche il sindaco Alessandro Grando commenta la mozione approvata all'unanimità dal consiglio comunale per frenare l'inquinamento acustico, soprattutto nel periodo estivo, in città.


I FATTI. Già da un paio d'anni i cittadini, soprattutto del centro ladispolano, lamentano l'impossibilità di riposare durante le ore serali a causa del frastuono proveniente dai locali in prossimità delle loro abitazioni. Un vero e proprio «abuso del diritto di godere della propria abitazione» avevano denunciato a più riprese i residenti che stanchi di subire passivamente le conseguenze, hanno dato vita a una raccolta firme presentata a corredo della mozione redatta dai consiglieri di Ladispoli Attiva.


LA MOZIONE. I consiglieri di Ladispoli Attiva col documento presentato martedì sera in consiglio comunale (alla presenza anche di una rappresentanza dei cittadini interessati) chiedevano la modifica dell'ordinanza attualmente in essere; di dotare gli agenti della Polizia locale di fonometri, in accordo con Arpa Lazio; o in alternativa di verificare la possibilità di installare in città una rete di monitoraggio delle emissioni sonore così da verificare eventuali sforamenti. O come fatto a Ravenna, di obbligare gli esercenti che vogliono effettuare attività di intrattenimento o musicale, a dotarsi di questi strumenti collegati all'ente comunale che così in diretta potrebbe verificare eventuali sforamenti.


LA DISCUSSIONE. Dopo tre ore di dibattito in aula tra maggioranza e opposizione con il sindaco Grando in primis che aveva annunciato il suo voto contrario alla mozione, alla fine però si è raggiunto l'accordo. «È stato un percorso faticoso perché abbiamo dovuto raggiungere dei compromessi con la maggioranza, eliminando la parte in cui si chiedeva di modificare l'ordinanza», ha spiegato il consigliere Fabio Paparella al margine della massima assise che però ha voluto sottolineare come sia stato «mantenuto il cuore della mozione».

«Vigileremo - ha proseguito - non perché non ci fidiamo dell'amministrazione ma perché di inquinamento acustico ci si ammala». Riflettori puntati anche sui controlli e sugli orari stabiliti dall'ordinanza in vigore. «Anche mantenendo gli orari attuali - ha spiegato ancora Paparella - ad oggi, è impossibile intervenire. Con questa mozione diamo al Comune un obiettivo concreto. Bisogna anche monitorare». Paparella ha tenuto ad evidenziare come non si sia arrivati alla risoluzione del problema. «È l'inizio di un percorso dove tutti, maggioranza e opposizione, dobbiamo fare la nostra parte per far sì che gli obiettivi si raggiungano in tempi celeri».

L'INCONTRO CON GLI ESERCENTI. Ma se dunque la mozione non farà dormire sonni tranquilli ai residenti esausti già da questo week end, dall'altra parte il primo cittadino ha assicurato un primo passo per cercare di trovare una soluzione. Da un lato l'amministrazione invierà «una richiesta formale ad Arpa per chiedere dei rilevamenti con la massima celerità»; dall'altra parte il sindaco convocherà i gestori «di questi locali per far presente loro che c'è questo problema» invitandoli dunque a porre rimedio a questa situazione (nel video dal minuto 2,27)

Esercenti che già lo scorso anno aveva incontrato e dove era stata chiesta all'amministrazione una deroga degli orari. «Era previsto che per passare dall'1 alle 2 del sabato, ad esempio - ha spiegato Grando - dovevano presentare uno studio di impatto acustico per dimostrare che il limite era sceso del 20% rispetto a quello previsto dalla legge. Se i cittadini però sono esasperati - ha affermato - evidentemente qualcosa non va. O si trova una soluzione o non ho nessun problema a tornare all'ordinanza precedente o addirittura più ristrettiva».

©RIPRODUZIONE RISERVATA