CIVITAVECCHIA – «Conoscere se nello svolgimento dell’appalto sono state rispettate le previsioni dell’appalto e del contratto; se sono state applicate le sanzioni previste ed in caso di risposta negativa, motivare e se ritiene che le anomalie evidenziate siano da attribuirsi al fatto che l’appaltatore è una ditta locale che ha evidentemente approfittato della conoscenza diretta tralasciando la correttezza formale delle modalità contrattualmente stabilite». Sono queste le domande contenute nell’interrogazione presentata dal consigliere della lista civica Il Buon Governo Vittorio Petrelli e rivolte al sindaco Ernesto Tedesco, sui lavori di realizzazione dei nuovi loculi al cimitero di via Braccianese Claudia. 

«I lavori sono stati affidati lo scorso marzo 14 marzo 2023 con una durata dei lavori stabilita in 180 giorni, ma qualcosa è andato storto – ha spiegato il consigliere civico, citando articoli e capitolato speciale d’appalto – a fronte della data prevista di termine dei lavori per il 10 settembre, non solo non sono ultimati ma non è chiesta nemmeno la proroga che arriva solo successivamente alla scadenza e cioè il 15 settembre». Secondo Petrelli quindi non sono stati rispettati diversi articoli del capitolato, «anche perché – ha aggiunto – le motivazioni non sono certo inaspettate, il motivo è il ritardo nella consegna dei materiali e poi che materiali: l’acciaio delle armature. Quindi la ditta ne era ben consapevole visto che impediva la parte più significativa dell’opera: le strutture. Il Comune concede la proroga di 61 giorni richiesti fino al 10 novembre (significativa la finezza dei 61 giorni, visto che ne volevano forse 60 ed erano in ritardo di 1) ma non è stata sufficiente nemmeno questa proroga visto che ancora una volta in ritardo (stavolta di oltre 5 giorni) il 15 novembre chiede la proroga di ulteriore 45 giorni fino al 15 dicembre.  Anche questa volta il Comune concede la proroga ed il 15 dicembre viene emesso il certificato di (non) ultimazione dei lavori, viene infatti certificato che sono si ultimati ma concede ulteriore 60 giorni per ultimare alcune lavorazioni. Evidenti le irregolarità dell’appalto rispetto alle previsioni contrattuali, evidenti i ritardi nella richiesta delle proroghe temporali le cui motivazioni non sono state attestate e certificate dal direttore dei lavori che invece doveva esprimersi nel merito, altrettanto evidente – ha concluso Petrelli - è la mancata applicazione delle sanzioni invece previste per il ritardo nei lavori. Sanzioni che sono lo strumento con cui il comune può agire nei confronti dei comportamenti dell’impresa appaltatrice difformi al contratto firmato e stipulato».