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CIVITAVECCHIA – Il consiglio comunale dice sì all’istituzione della nuova provincia “Porta d’Italia”. Anche la massima assise di Civitavecchia si è unita ai vari sì del territorio per la creazione di una nuova provincia e lo ha fatto con una votazione che ha visto i sì della maggioranza e i no dell’opposizione, alla presenza di alcuni rappresentanti del neonato comitato di cittadini a sostegno della creazione della nuova provincia.
A presentare la delibera è stato il sindaco Ernesto Tedesco che ha illustrato il lavoro fatto in questi mesi che ha cullato questa idea facendola crescere e rendendola sempre più concreta di giorno in giorno, fino ad arrivare agli atti concreti, come ad esempio l’approvazione da parte del consiglio comunale di Santa Marinella. Il consigliere della Lega Pasquale Marino ha espresso la volontà che la provincia si chiami “di Civitavecchia”. Qualche preoccupazione anche da parte del consigliere di Fratelli d’Italia Vincenzo Palombo che ha spiegato di avere qualche timore che Civitavecchia possa avere un ruolo secondario rispetto a Fiumicino.
Contraria l’opposizione come spiegato dal capogruppo del Pd Marco Piendibene che ha sottolineato gli 80 milioni messi in campo da Città metropolitana da qui ai prossimi anni per l’edilizia scolastica e i 17 milioni di Pinqua. «Non sono sicuro che una provincia più piccola come quella che nascerebbe potrebbe garantire le stesse cifre». Altra preoccupazione riguarda il possibile «poltronificio» non sostenibile dalle economie della provincia Porta d’Italia. Il capogruppo del M5S Enzo D’Antò ha parlato di un progetto «fumoso».
Il consigliere Roberta Morbidelli ha ringraziato Tedesco per il lavoro svolto fino ad oggi e ha detto di vedere solo «ottime opportunità per Civitavecchia» in questa nuova provincia. Dopo gli interventi del consigliere del Pd Marco Di Gennaro e le repliche di Tedesco e Piendibene l’atto è stato approvato grazie ai voti favorevoli della maggioranza, la minoranza ha votato no.
Approvati anche il regolamento “Piccoli trattenimenti musicali nei pubblici esercizi e spettacoli pubblici”, la variazione agli stanziamenti del bilancio e il riconoscimento di un debito fuori bilancio.
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