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Lo scacchiere politico a Palazzo dei Priori registra una serie di spostamenti, tutti nella parte di emiciclo in cui siede l’opposizione.
In particolare si tratta di new entry e di ritorni a casa che interessano il centrodestra.
Pietro Amodio dal gruppo misto, ultimo suo domicilio in aula, è passato a Fratelli d'Italia il cui gruppo è ora composto da 4 consiglieri.
Ritorno a casa invece per il consigliere Elpidio Micci - eletto con la lista Viterbo cresce - anche se lui ha sempre tenuto a rimarcare di non aver mai abbandonato Forza Italia. Un’azione con cui il partito degli azzurri torna a essere rappresentato in consiglio comunale, non essendo riuscito a eleggere un proprio esponente alle ultime Comunali.
Entrambi i consiglieri, transitati poi nel gruppo misto, nel 2022 avevano concorso con due diverse liste a sostegno della candidatura a sindaco di Alessandra Troncarelli.
Trascorsi su cui il capogruppo del Pd Alvaro Ricci ha incardinato la reprimenda nei confronti dei due consiglieri. In particolare verso Amodio.
«Mai capitato che un consigliere durante una sola consiliatura transitasse in vari gruppi» ha stigmatizzato ricordando i diversi passaggi di Amodio. Eletto con Viterbo dei cittadini, lista di centrosinistra che faceva riferimento a Serra, aveva aderito al gruppo consiliare del Pd per poi ritornare alla scelta iniziale e successivamente entrare nel gruppo misto insieme a Elpidio Micci. E ora l’ingresso tra Fratelli d’Italia. E Ricci si interroga su quale sia la motivazione politica che ha portato Amodio nel centrodestra.
Annotando poi che «l’unica cosa che nel frattempo è cambiata è il quadro politico, con la Regione ora governata dal centrodestra» ha concluso con «la politica richiede un minimo di coerenza».
Secca la replica di Amodio: «Ricci nei suoi interventi è molto astratto. Penso di essere una persona libera, sono addivenuto a questa scelta dopo essermi confrontato con Elpidio Micci».
Un ingresso, quello di Amodio, accolto con entusiasmo dal gruppo di Fratelli d’Italia.
«Da oggi il gruppo potrà contare sulla competenza e sul lavoro anche del collega Amodio, professionista di lungo corso e consigliere attento e preparato. Gli porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro certi che la nostra azione politica, fermamente all’opposizione dell’amministrazione Frontini, potrà essere ancora più incisiva e attenta ispirata nei contenuti e nelle linee politiche dall’azione di governo che il presidente Giorgia Meloni e il presidente Rocca per la Regione Lazio stanno portando avanti con grande serietà e passione» è il commento diffuso con una nota.
Per due consiglieri che hanno formalizzato le loro scelte, resta invece in standby la situazione di Marco Bruzziches. Uscito dal gruppone di maggioranza, riprese le vesti della lista Viterbo cambia in cui era stato eletto, è passato ai banchi dell’opposizione.
Da dirimere la possibilità di dar vita a un gruppo con un solo esponente, se non espressione di una forza parlamentare.
Possibilità che in una precedente seduta consiliare, era stata ritenuta “non procedibile”.
Ma Bruzziches, poco convinto delle spiegazioni fornite, ha raccolto informazioni in merito e chiesto il parere sulla sua situazione al ministero dell’Interno facendo riferimento a una medesima fattispecie verificatasi nel 2006. Il Viminale, per dirimere la vicenda, rimanda alle norme dello statuto e del regolamento vigente in Comune.
E il presidente del consiglio Marco Ciorba rimanda la questione alla segreteria chiedendo alla dirigente Puopolo di predisporre una nuova istruttoria.
In attesa di conoscerne l’esito, resta in standby anche la posizione della consigliera Letizia Chiatti. Da tempo si susseguono le voci sulla sua uscita da Viterbo 2020, movimento civico alla cui nascita l’ex presidente del consiglio ha contribuito.
Ritornando sui movimenti interni ai gruppi consiliari di centrodestra è naturale e consequenziale che il pensiero corra al 17 marzo, giorno in cui si voterà per il rinnovo del consiglio provinciale. Con il centrodestra che nel Comune capoluogo si presenta rafforzato da nuovi ingressi.