LADISPOLI - Rubinetti a secco, cittadini esasperati, opposizione sul piede di guerra. Il clima in città inizia a surriscaldarsi e la colpa questa volta non è delle temperature. Riflettori puntati soprattutto su Acea e sull'amministrazione comunale ladispolana chiamata a fare qualcosa per imporre alla Spa di aumentare la portata idrica risolvendo una volte per tutte un problema che dal giorno del suo ingresso nella gestione del servizio, si ripresenta costantemente: quello della carenza idrica.

Ed è proprio quello che ha fatto nei giorni scorsi il sindaco ladispolano, Alessandro Grando. Carta e penna alla mano il primo cittadino, ha scritto ad Acea dove, oltre a segnalare nuovamente le criticità del servizio idrico di Ladispoli, ha protestato per i disagi che stanno subendo i cittadini. «L'acqua - ha detto Grando - è un bene primario, fondamentale in ogni periodo dell'anno e ancor di più durante la stagione estiva. I cali di pressione che si sono verificati in questi giorni non sono tollerabili». Per il sindaco ladispolano, la Spa «deve subito mettere in campo tutte le misure necessarie per risolvere un problema di cui, tra l'altro, era perfettamente a conoscenza. Già lo scorso aprile in una lettera inviata al gestore del servizio - spiega ancora - oltre a rappresentare le problematiche estitenti, avevamo sottolineato la nostra apprensione per la fornitura idrica durante l'estate, visto il prevedibile forte incremento della popolazione». «I cittadini - prosegue ancora Grando - hanno il diritto di avere delle risposte da parte di Acea. Per questo motivo abbiamo chiesto al gestore di potenziare immediatamente la portata idrica, e allo stesso tempo di fissare in tempi brevissimi un incontro con il sottoscritto e i tecnici comunali per affrontare tutte le problematiche inerenti il servizio».

L'ORDINANZA ANTI SPRECO
E se da una parte la richiesta ad Acea è molto chiara, dall'altra il sindaco chiede anche "l'aiuto" dei cittadini. Firmata l'ordinanza per limitare l'uso dell'acqua potabile. Il documento, che resterà in vigore fino al 30 settembre prossimo limita l'uso dell'acqua proveniente dagli acquedotti (compreso quello di Marina di San Nicola) per alcune attività dalle 23 all'una del giorno successivo. Sarà proprio solo in questa fascia oraria che si potranno irrigare, annaffiare orti, giardini, prati, vasi e altre superfici a verde. Consentito, sempre solo dalle 23 all'1 il riempimento di piscine, fontane e vasche; il lavaggio di corti e piazzali; il lavaggio di veicoli (eccetto impianti autorizzati). Insomma dalle 2 di notte alle 23 del giorno successivo l'acqua non dovrà essere utilizzata se non per scopi alimentari, domestici, per l'igiene personale e per l'uso medicale. «Colgo l'occasione - conclude il sindaco - per invitare tutta la cittadinanza a collaborare costruttivamente per un uso razionale e corretto dell'acqua al fine di evitare inutili sprechi».