CIVITAVECCHIA – Mercato e insediamenti produttivi. Sono queste le priorità su cui si sta concentrando il lavoro di questi giorni del neo assessore a Commercio e Urbanistica Enzo D’Antò, in attesa della sentenza definitiva che lo porterebbe tra i banchi del consiglio regionale al posto di Marco Colarossi.

Si parla di circa 5 o 6 mesi di tempo e D’Antò, intanto, vuole arrivare a dama su diverse progettualità. In primo luogo c’è il restyling del mercato, proprio ieri l’assessore ha incontrato al Pincio alcuni operatori per parlare di quello che sarà il futuro dell’area con il progetto del restyling di piazza Regina Margherita che andrà a gara a giorni.

«Si tratta di fondi Pnrr - ha spiegato - quindi si deve andare avanti. Intanto stiamo lavorando per cercare di capire come perfezionare la dislocazione degli operatori e, soprattutto, su come rendere il mercato più “al passo con i tempi”. Proprio lunedì incontreremo la Soprintendenza per capire quali sono gli ambiti di manovra. Noi pensiamo a strutture semipermanenti ma bisognerà dialogare con i progettisti del restyling e con la Soprintendenza per non fare errori».

Si sta cercando di risolvere anche il problema di alcune licenze revocate. «Dobbiamo anche fare in modo - ha aggiunto - che i Lavori pubblici possano fare interventi di manutenzione». Per la prossima settimana sono attesi interventi di pulizia straordinaria approfondita su tutta l’area. Un primo passo con l’obiettivo di ridare decoro all’area.

Per quanto riguarda il lato urbanistico una delle priorità viene dalla zona industriale ed è la riattivazione dei piani di insediamenti produttivi «in modo che Civitavecchia possa attrarre aziende e invogliarle ad investire. Stiamo predisponendo un regolamento con linee guida chiare entro cui agire». Avanti tutta sul progetto legato all’ex caserma De Carolis per cui «incontreremo il demanio la prossima settimana». C’è poi il lato “termale”.

«Dobbiamo incontrare i proprietari del Casale dei Bagni per cercare di arrivare a capo della questione. Faremo di tutto - ha concluso D’Antò - per farli partire il prima possibile».

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