CIVITAVECCHIA Il suo è un nome che, in ambito portuale e logistico, è garanzia di professionalità ed esempio di capacità comunicativa e dirigenziale tale da portarla a ricoprire, prima donna in questo incarico, la presidenza di Asamar Lazio, l'associazione degli agenti marittimi di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Con Barbara Carabetti, Amministratore e Raccomandatario della Dock&Discover, parte del gruppo Cemar Agency Network, abbiamo analizzato la crescita del porto di Civitavecchia, soprattutto dal punto di vista crocieristico.

Negli ultimi anni, il settore turistico ha subito numerosi cambiamenti, sia a livello globale che locale. Lei li ha vissuti da protagonista. Quali sono le principali trasformazioni che hanno caratterizzato il turismo marittimo a Civitavecchia e come l'industria delle crociere ha risposto a queste nuove sfide?

«Negli ultimi anni, il turismo crocieristico a Civitavecchia ha subito trasformazioni profonde, spinte da una crescente domanda di esperienze personalizzate e da una maggiore attenzione alla sostenibilità. Il primo cambiamento significativo è stato determinato dal fenomeno del "gigantismo navale" con le compagnie che hanno iniziato a costruire navi sempre più grandi. Siamo passati dalle imbarcazioni con una capacità di 500-1000 passeggeri degli anni '90 ai moderni colossi che ospitano oltre 5000 passeggeri, più l'equipaggio spesso costituito da almeno 1/3 del numero dei passeggeri. Questa evoluzione ha spinto le compagnie a diversificare le proprie offerte, introducendo itinerari più flessibili. Inoltre la continua costruzione di nuove navi ogni anno ha reso necessario trovare nuovi spazi per il loro posizionamento, e il Mediterraneo, grazie alla sua capacità di combinare storia, gastronomia, natura e un clima mite, ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita esponenziale di questi posizionamenti. La pandemia ha ulteriormente accelerato l'adozione di tecnologie innovative per migliorare la sicurezza sanitaria e la gestione dei flussi turistici, mentre le compagnie di crociera hanno sviluppato protocolli rigorosi per garantire la sicurezza dei passeggeri».

Civitavecchia è diventata uno dei principali porti per le crociere a livello mondiale. Quali sono stati i fattori chiave di questo successo e le strategie che hanno permesso al porto di crescere così tanto?

«Civitavecchia è diventata un hub cruciale per le crociere grazie a una serie di fattori che hanno lavorato in sinergia. La sua posizione strategica, vicina a Roma, una delle mete turistiche più ambite al mondo, è stata senza dubbio un elemento determinante. Ma ciò che ha veramente fatto la differenza è stato l’impegno collettivo e l’investimento significativo nelle infrastrutture portuali che hanno reso il porto in grado di accogliere un numero sempre maggiore di navi di grandi dimensioni. Le partnership tra tutti gli attori coinvolti, dalle compagnie di crociera ai tour operator locali, passando per la Compagnia portuale che ha saputo adattarsi e migliorare il proprio modus operandi, hanno svolto un ruolo chiave. Anche le autorità locali, con il loro supporto costante, hanno contribuito a rendere più fluido ed efficiente il complesso processo operativo. Non ultimo, l’incremento esponenziale dell’offerta turistica della città che ha coinvolto l’apertura di molti b&b, ristoranti, negozi su misura per gli equipaggi, ha favorito non poco questo processo. Questa capacità di lavorare insieme e di adattarsi alle nuove tendenze del mercato ha permesso a Civitavecchia di mantenere una posizione di leadership nel panorama delle crociere, offrendo un’esperienza sempre migliore ai viaggiatori».

Le cosiddette "navi boutique", più piccole e con un'offerta di lusso, stanno guadagnando popolarità. Come si sta adattando il porto a questo segmento di mercato e quali opportunità rappresentano queste navi per il turismo locale?

«Il trend dei grandi gruppi crocieristici come Carnival Corp, Rccl e Msc ed altri, è quello di espandersi nel segmento del lusso, costruendo o acquisendo piccole navi boutique per diversificare la loro offerta e attrarre una clientela sempre più vasta e sofisticata. Il porto di Civitavecchia ha colto al volo questa straordinaria opportunità e si sta attrezzando con grande entusiasmo per accogliere queste eleganti imbarcazioni di lusso. Sono stati creati spazi esclusivi e servizi su misura, come sale Vip all'interno dei terminal, per garantire un'esperienza straordinaria sia ai passeggeri che alle compagnie di crociera. I tour operator locali hanno innalzato gli standard di qualità delle loro offerte, implementando procedure di altissimo livello e formando personale altamente qualificato per offrire un servizio impeccabile. Queste navi boutique rappresentano una chance unica per promuovere un turismo di qualità e sostenibile, attirando viaggiatori con un elevato potere d'acquisto e offrendo loro l'opportunità di scoprire le gemme nascoste del nostro territorio».

Nonostante i successi, ogni settore ha margini di miglioramento. Quali sono gli ambiti su cui Civitavecchia dovrebbe concentrarsi per migliorare ulteriormente l'esperienza turistica, sia per i passeggeri che per la città stessa?

«Civitavecchia ha raggiunto risultati notevoli, ma ci sono ancora molte opportunità per migliorare ulteriormente l'esperienza turistica. La pandemia ha trasformato profondamente il mondo del lavoro e molti operatori del settore si trovano a fronteggiare sfide significative nel reperire risorse sufficienti per soddisfare la crescente domanda di servizi. Uno dei punti cruciali su cui focalizzarsi è lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto terrestre, per garantire collegamenti ancora più efficienti con Roma e altre affascinanti destinazioni turistiche. Una pianificazione più attenta e coordinata a livello regionale e provinciale sarà fondamentale, soprattutto in vista del Giubileo che inizierà a dicembre 2024. Questo evento richiamerà milioni di turisti nella Capitale e nelle nostre splendide aree, offrendo un'opportunità unica per migliorare i servizi e rispondere al meglio alle esigenze di un numero sempre crescente di visitatori. I progressi nella semplificazione e unificazione delle procedure burocratiche e amministrative relative agli arrivi delle navi sono incoraggianti, ma c'è ancora margine per creare una "cabina di regia" che coinvolga tutti gli attori, promuovendo una visione condivisa e integrata. Inoltre, una maggiore collaborazione tra porto e città rafforzerà il legame tra i crocieristi e la comunità locale, generando un impatto economico ancora più diretto e positivo. Civitavecchia ha tutte le risorse necessarie per continuare a crescere e offrire un’esperienza davvero indimenticabile a tutti i suoi visitatori».

È esploso soprattutto negli ultimi anni il fenomeno dell'overtourism. Come si può garantire un equilibrio tra l'afflusso di turisti, la sostenibilità per il territorio e gli impatti negativi sulle città?

«L'overtourism rappresenta una sfida sempre più rilevante, ma può essere gestito efficacemente attraverso un approccio equilibrato che ne mitighi gli effetti negativi. Un esempio concreto è rappresentato da Windstar Cruises, una piccola compagnia di lusso che, dopo 35 anni di presenza nel nostro porto, ha deciso di estendere le proprie operazioni anche durante l'inverno, contribuendo così alla destagionalizzazione dell'offerta turistica.

A questa iniziativa si affiancano altre compagnie, con navi di maggiori dimensioni, che da qualche anno propongono itinerari invernali nel Mediterraneo. Nonostante ciò, la gestione degli ingressi nei siti storici più visitati, come i Musei Vaticani e il Colosseo, continua a presentare sfide significative. Il numero di biglietti disponibili per soddisfare la domanda degli oltre 3,5 milioni di crocieristi che fanno scalo nel porto della Capitale risulta ancora insufficiente rispetto alle esigenze, con diverse complicazioni nella distribuzione. Tuttavia, negli ultimi mesi, sono stati compiuti importanti progressi, migliorando la situazione rispetto alle criticità emerse negli anni post-pandemia, legate al fenomeno del bagarinaggio e all'acquisizione della maggior parte delle disponibilità da parte delle grandi OTA. Nella nostra Regione, sono stati introdotti incentivi per coloro che scelgono itinerari alternativi a quelli più frequentati, come Roma, promuovendo destinazioni meno conosciute. Questi incentivi includono contributi per le strutture turistiche, dagli hotel ai vettori di trasporto, fino alle agenzie e ai tour operator, che ampliano la loro offerta su percorsi meno battuti. La promozione di tali itinerari, unita all'uso di tecnologie per monitorare i flussi turistici in tempo reale, rappresenta una strategia chiave, anche se sarà necessario del tempo affinché queste misure diventino pienamente operative. Inoltre, le compagnie di navigazione stanno incrementando la richiesta di "Green tours" e altre forme di escursioni ecosostenibili. Le agenzie che possiedono certificazioni ambientali, fondamentali per un sistema di gestione ambientale efficace, sono sempre più considerate un requisito indispensabile per partecipare a gare e bandi. Il tema della sostenibilità, in particolare l'Esg, è trattato con grande attenzione da Clia e dalle organizzazioni affiliate, tra cui la nostra. Da presidente Asamar Lazio e in qualità di Amministratore e Raccomandatario della Dock&Discover, ho da tempo sottolineato l'importanza di mantenere elevati standard di qualità, ambiente e sicurezza, un tema affrontato con attenzione sia nelle sedi private che istituzionali. Questo impegno, nel nostro caso specifico, ci ha portato a ottenere tre certificazioni contemporaneamente in queste aree (qualità, sicurezza e ambiente), garantendo ai nostri dipendenti, clienti e fornitori un percorso virtuoso nella fornitura dei servizi e un ambiente di lavoro sereno e sicuro. Il porto, inoltre, si sta dotando di banchine elettrificate, e gli armatori ci consultano regolarmente per comprendere come rispettare al meglio le normative vigenti in materia di sostenibilità. Questo dialogo avviene anche attraverso dibattiti e convegni organizzati in occasione delle varie manifestazioni di settore, come Seatrade, o ai vari workshop di Clia(Cruise Line International Association) e MedCruise (Associazione di più di 100 porti del Mediterraneo). Infine, ritengo essenziale sensibilizzare i turisti sulle pratiche di viaggio responsabili e collaborare con le comunità locali per preservare il patrimonio culturale e naturale, contribuendo così a un turismo sostenibile e vantaggioso per tutti».

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