Problemi, problemi! Citando il telecronista della Formula 1, Carlo Vanzini, si registra una nuova spaccatura all’interno dell’Asp, dopo i problemi insorti in seguito a quanto accaduto nel corso nell’assemblea dello scorso settembre, che aveva portato alle clamorose dimissioni della presidente Marina Pergolesi, poi rientrate nel giro di qualche giorno.

«Con una scelta dolorosa e per certi versi drammatica ci vediamo costretti a rassegnare le dimissioni da soci della Pallavolo Civitavecchia. Davvero troppi gli errori formali e sostanziali ai quali abbiamo dovuto assistere con impotenza e rabbia, senza poter mai correggere la rotta, incidere sulle decisioni». Sono le parole scritte in un comunicato e poi confermate nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta lo scorso pomeriggio alla gelateria Millennium di via Cialdi, da parte di un gruppo di consiglieri di minoranza dello storico club rossoblu, ovvero Marco Amoni, Raffaele Amoni, Cinzia Di Iorio, Fabrizio Fiorentino, Antonella Gatti, Paolo Lombardo, Gino Malavasi, Fabrizio Manfredi, Pier Paolo Pallassini e Patrizio Stefanini, che hanno deciso di rassegnare le dimissioni, a causa dei problemi insorti negli ultimi mesi e che hanno riguardato, in particolar modo, Marina Pergolesi. «La nostra posizione minoritaria in una assemblea con una legittima maggioranza - si legge nella nota - non ci ha permesso di evitare la pericolosa china oramai irrimediabilmente presa. Per mancanza di collegialità nelle decisioni, spesso assunte fuori dal direttivo e spesso dannose, a nostro avviso, per la sopravvivenza stessa della società, i due membri più giovani del Consiglio Direttivo (il vicepresidente Patrizio Stefanini e Adriano Amoni) e con un passato importante all’interno della società, sono stati portati alle dimissioni». Inoltre i consiglieri dimissionari hanno rappresentati alcuni esempi a sostegno delle loro idee. «Il signor Fabrizio Orsomando è stato nominato Direttore Generale - spiegano gli ormai ex consiglieri - per dirigere l’intera attività e per coordinare e trovare un punto di caduta fra le diverse anime societarie. Dopo poche settimane e senza peraltro mai assumere compiutamente l’incarico, Orsomando si è dimesso. Chiedere un maggior coinvolgimento dei soci nella vita associativa e renderli più consapevoli delle decisioni, come ad esempio svolgere una assemblea ogni quattro mesi o distribuire un estratto conto periodicamente, ebbene chiedere quanto sopra è stato definito in assemblea “tutte caz___te”. Tali decisioni non condivise e spesso prese a maggioranza hanno condotto la società e la sua gloriosa storia ad un periodo di inconsistenza: dalla categoria B1 femminile si è precipitati ad una serie C salva solo per motivi fortuiti. Ora il palazzetto dello sport è in parte (o in buona parte?) utilizzato da un’altra associazione sportiva». Infine una chiosa sui cambiamenti che sarebbero avvenuti negli ultimi tempi, anche in conseguenza dell’accordo con la Volley Academy, che si è andato ad aggiungere con quello con il Tuscania. «I colori sociali sono scomparsi dalla comunicazione - concludono i consiglieri dimissionari - le squadre denominate semplicemente ASP appaiono assenti anch’esse dalla comunicazione. Il settore maschile, vanto e gloria societario, è del tutto estinto, scomparso. Riteniamo che la figura tecnica con più esperienza e competenze (il prof. Giancarlo de Gennaro) sia stata, in più occasioni, umiliata e non tutelata. Tanto da essere ritenuta incompatibile con la presidenza e definita “giunta irrimediabilmente a fine percorso. Pur essendo legittimo e consentito dallo statuto, le decisioni dell’assemblea composta da 37 soci, sono assunte oramai, grazie alle deleghe, da una sola dozzina di soci. Una domanda da socio presentata da mesi non è stata mai presa in considerazione dal Consiglio Direttivo precedente. Nello statuto è chiaramente scritto che chi si dimette da socio non può essere eletto presidente. Dato che nell’assemblea dei soci del 12 settembre 2024 la ex presidente si dimise “irrevocabilmente” da socio e presidente e dato che quel verbale con suddette dichiarazioni è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci del 23 novembre 2024, riteniamo l’elezione dell’attuale Consiglio Direttivo illegittima. Di conseguenza non riteniamo valide tutte le decisioni assunte da tale organo successive al 12 settembre. Questi, sinteticamente, i motivi alla base di una decisione così drastica e difficile. La “nostra” ASP, la società che ha accompagnato periodi lunghi e importanti della nostra vita, la società che ci ha insegnato i princìpi dello sport e della vita, per noi non esiste più».

La risposta da parte della Pallavolo Civitavecchia non si è fatta attendere ed è giunta attraverso la presidente Marina Pergolesi. «Ricordiamo solo che ci sono dentro Asp - spiega Pergolesi - alcuni dei presidenti che questa associazione l’hanno fatta rinascere dopo seri momenti di difficoltà finanziaria e dopo vari tentativi di destabilizzarla. Ma mai questi presidenti hanno minimamente messo in dubbio il concetto base del vivere comune. Premesso questo prendiamo atto del disagio che queste persone hanno palesato e ne trarremo il giusto insegnamento. Cogliamo l’occasione per tranquillizzare che la Pallavolo Civitavecchia è presente in tutte le categorie federali femminili giovanili (con esclusione della under 13 migrata verso altra associazione della città) la serie C e la serie D, le categorie maschili sono la under 17 e under 15 e sono propedeutiche alla filiera con Tuscania Volley, quindi Asp è attiva e in costante ricerca di ogni mezzo per garantire lo sport per tutti, la socialità e soprattutto la condivisione di valori etici e morali inattaccabili. I nostri colori sono dove devono essere, compresi gli spazi al palazzetto e alla Corsini La Rosa e nelle iniziative che stiamo portando avanti con impegno, serietà e abnegazione».

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