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ALESSIO ALESSI
Si ferma ad un passo dal divenire realtà il sogno Mondiale di Michael Magnesi. Al PalaRomboli di Colleferro il pugile di Cave, ormai da tempo di adozione civitavecchiese, non riesce a difendere il titolo Silver WBC dei pesi Superpiuma dall’assalto del talentuoso Masanori Rikiishi e vede sfumare, almeno per il momento la possibilità di dare l’assalto alla corona regina del World Boxing Council.
LoneWolf elettrizza il pubblico con un inizio da manuale, un ottimo movimento di gambe e busto, schiva i colpi da media distanza, entra e mette pugni che fanno male, in un paio di occasioni sembra anche che l’incontro possa terminare prima del limite; insomma, una prova sontuosa, comanda il match fino alla nona ripresa, concedendo al giapponese solo un round.
Poi, al suono della decima campana, cambia qualcosa nella testa del pugile nipponico, che probabilmente capisce di dover dare il tutto per tutto se vuole tornare in patria con la cintura Silver WBC e allora prova a portare l’incontro sul “terreno” a lui più congeniale: lo scambio a viso aperto dalla media distanza.
Poco dopo l’inizio della ripresa si accende quindi un contradditorio serrato di colpi che vede prevalere Rikiishi, Magnesi perde la lucidità e accetta la sfida mettendo sul ring quell’orgoglio che lo ha portato in alto, ma che questa volta gli ha voltato le spalle facendogli fare la scelta sbagliata, ma soprattutto facendogli dilapidare un meritato e indiscusso vantaggio accumulato fino a quel momento. Finisce il round e Magnesi torna all’angolo sfiancato dal punto di vista mentale per aver perso la battaglia a suon di pugni, ma anche da quello fisico, il vantaggio sui cartellini gli era infatti costato un grande dispendio energetico e tatticamente non serviva spendere altre forze per una “scazzottata” inutile.
Magnesi, però, è un leone e anche se ha perso una battaglia è ancora convinto di vincere la guerra,forte del vantaggio ai punti, ma bisogna fare i conti con il giapponese in fiducia e, soprattutto, con la stanchezza.
Basterebbe solo conservare il vantaggio, ma il pugile italiano cade nella ragnatela di Rikiishi e cede anche la ripresa numero undici. Stesso copione nell’ultimo round, che culmina con un drammatico ko a venti secondi dalla fine. Una punizione severa, una lezione di pugilato e di vita.
Come diceva Vince Lombardi (uno degli allenatori di football americano più vincenti della storia) “non conta quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi”. E allora adesso un po’ di meritato riposo e poi tempo a scelte professionali che potrebbero rilanciare la carriera di un pugile giovane con ancora tanta fame, il quale ha comunque dimostrato di meritare certi palcoscenici e altre chance Mondiali.
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