“I settori giovanili in Italia lavorano, producono giocatori e i risultati sono davanti agli occhi di tutti con le vittorie dei vari campionati europei, con il Mondiale Under 20 in cui siamo arrivati in finale. La produzione di calciatori c’è, poi c’è questo stop che arriva tra la primavera e la prima squadra, perché gli allenatori delle prime squadre piuttosto che far giocare un ragazzo di 19-20 anni, che qualche errore può farlo, preferiscono un ragazzo di 28-30 anni. Questo è un limite a cui nessuno cerca di sopperire. Basterebbe impiegare un ragazzo che abbia giocato sei anni nel settore giovanile, uno in campo e tre in panchina, e verrebbe risolto il problema dei giocatori italiani”. Lo ha detto a LaPresse Mauro Bianchessi, Direttore Generale del Settore Giovanile dell’AC Monza.

Secondo il dirigente “servirebbe una persona con grande autorevolezza e intelligenza” per “trovare una soluzione comune, non tanto per il bene dei campionati o delle under o delle primavere ma per il bene del calcio italiano. Noi abbiamo giocatori forti, abbiamo prodotto giocatori forti, ci manca l’ultimo step, che deve venire da chi dirige il calcio”.