Realtà simili e posizioni differenti, per la Cna, riguardo il futuro di Brindisi e di Civitavecchia. Le due città sono al centro del tavolo interministeriale legato al phase out dal carbone, fissato per il 2025. E anche se la base di partenza sembra essere la stessa, la visione di chi rappresenta l’associazione di categoria nelle due città è sostanzialmente diversa.

«Brindisi non può e non deve fare a meno di un partner affidabile come Enel che per più di cinquant’anni ha avuto un ruolo importante per la crescita economica ed occupazionale - spiegano dalla Cna di Brindisi - ancora oggi, nonostante la progressiva dismissione della centrale di Cerano l’Enel assicura oltre 300 posti di lavoro a cui si aggiunge un indotto “diretto” di oltre 850 lavoratori. A questo va sommato un indotto “indiretto” che genera numeri ancora più significativi. Tutto questo finirà inesorabilmente nel 2025 quando sarà completato il processo di decarbonizzazione: si è pensato al raggiungimento di un obiettivo importante come quello della “sostenibilità ambientale” senza valutare che è altrettanto importante un altro obiettivo: quello della “sostenibilità sociale”. Non è con enormi distese di specchi fotovoltaici che si salva l’economia di un territorio. L’unica cosa concreta l’ha prodotta l’Enel che ha presentato un progetto per la costruzione di una centrale a turbogas a Cerano».

Di tutt’altro tenore la posizione della Cna di Civitavecchia. «Il nostro paese ha bisogno di arrivare ad un’indipendenza energetica. Dobbiamo fare presto evitando in ogni caso di pensare ad un passato ormai non più percorribile – hanno spiegatoa margine dell’ultimo tavolo – va ricordato che la massima espressione della città, il consiglio comunale, si è già espressa nel 2021 sulla necessità di andare incontro ad uno sviluppo ispirato alla transizione energetica. La situazione internazionale ci conferma giorno dopo giorno la necessità di abbandonare i combustibili fossili per abbracciare le rinnovabili».

In questo senso, secondo Cna, l’eolico off-shore «è la strada da percorrere velocemente, semplificando e accelerando le procedure; è per ora l’unico progetto che abbia la dignità e la dimensione per sostituire l’impegno di produzione elettrica assicurato per decenni da Enel e assicurare adeguati livelli occupazionali. L’obiettivo deve essere quello più volte richiesto: la realizzazione a Civitavecchia di un Hub per questo tipo di tecnologia».

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