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Decarbonizzazione , futuro della città, comunità energetiche ed energia circolare, settori fondamentali quali commercio ed artigianato e valorizzazione del territorio: temi di primaria importanza, che affrontiamo con il presidente di CNA di Civitavecchia e Viterbo.
Alessio Gismondi, tutti pazzi per il phase out del carbone. Lo è anche lei ?
“Sapendo che l’appuntamento è fissato per dicembre 2025, direi che l’attesa si fa giorno dopo giorno sempre più febbrile. Ma mi chiedo:quella data verrà rispettata ? “
Dobbiamo supporre che è fortemente pessimista o quanto meno scettico ?
“La seconda che ha detto, perché ci sono troppi elementi che mi fanno temere uno slittamento in avanti”.
Basta questo per mettere in dubbio il phase out tra due anni ?
“I cambiamenti climatici mi portano a riflettere sul fatto che la transizione energetica vada affrontata in maniera radicale e veloce. Solo così si abbandonano i comubustibili fossili per andare incontro alle fonti rinnovabili nel rispetto delle indicazioni della comunità europea”.
E allora, il motivo del suo scetticismo ?
“Ho partecipato al tavolo ministeriale dello scorso 26 luglio in qualità di semplice auditore e mi ha colpito l’assenza di molti dei corpi intermedi di Civitavecchia. Ebbene, dall’incontro è emersa la totale disponibilità ad affrontare l’argomento da parte di Governo, Regione, Area Metropolitana, Comune e Enel. Purtuttavia c’è un però”
Ossia ?
“Siamo ad agosto 2023 e di progetti reali non se ne parla affatto. Enel in Italia produce energia da fonti rinnovabili in 638 impianti operativi e ne ha altri 22 in costruzione per una capacità di 14776,09 MW. Perché, osservo, qui ancora non c’è traccia di un’ipotesi di un impianto legato alle succitate rinnovabili ? Eppure all’Ente non dovrebbe mancare la sensibilità di considerare che opera qui da oltre 70 anni con tutte le ricadute derivate dall’inquinamento di combustibili fossili”.
I fondi del Pnrr sono in grado di far maturare importanti iniziative di ambientalizzazione ?
“Certamente. Penso all’elettrificazione della banchine portuali, all’interporto con allestimento fotovoltaico da idrogeno e soprattutto al progetto riguardante l’installazione dell’eolico off- shore. Nel quale, in particolare, noi della CNA siamo stati i primi a credere. Rappresenta difatti una straordinaria opportunità capace di offrire enormi potenzialità occupazionali”.
In tutto questo, che ruolo deve giocare la politica ?
“Da protagonista. Per quanto concerne Civitavecchia il presente è già proiettato alla prossima primavera 2024 allorquando si voterà per le amministrative. E’ sperabile che i futuri candidati abbiano le idee chiarissime sugli obiettivi da centrare. Tra gli elementi maggiormente visibili nei vari programmi mi auguro che figuri l’allineamento tra Comune e Autorità di Sistema Portuale. Eppoi auspico fortemente che tutti si impegnino per realizzare il vero sogno di questa città”.
Sarebbe ?
“La creazione del distretto delle energie rinnovabili. La trasformazione industriale è già in atto e come dicono i surfisti è il momento di cavalcare l’onda”.
Tutto qui ?
“La politica cittadina ha, in aggiunta, il dovere di confrontarsi con la Regione per le misure approvate riguardanti la Blue Economy e la Zls (zona logistica semplificata – ndr -). Da entrambe non si può né si deve prescindere: garantiscono la crescita economica del nostro territorio”.
Sostenibilità, parola sconosciuta o molto cara alla CNA ?
“E’ la migliore carta da giocare per la stragrande maggioranza delle imprese. Questa la nostra convinzione. Il problema, grosso come una montagna, è la burocrazia. Non abbassiamo, tuttavia, la guardia e continuiamo a percorrere la strada che porti alla transizione ecologica”.
Quante le possibilità di tagliare vittoriosi il traguardo?
“Senza voler voler vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, siamo fiduciosi. E intanto abbiamo avanzato la richiesta al Governo di indirizzare parte dei fondi del Pnrr per finanziare la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni per offrire alle aziende la possibilità di autoprodurre energie. Secondo stime verranno coinvolte circa 200.000 micro e piccole imprese per una potenza installata di circa 9 giga watt e il tutto avverrà senza consumo di territorio. La splendida notizia è che il Governo ha comunicato l’accoglimento della nostra proposta”.
Esiste una ricetta giusta, secondo lei, per risolvere il grave problema del mercato di Piazza Regina Margherita ?
“Guardi, intanto occorre sottolineare che molteplici sono le difficoltà riscontrate negli anni nell’area mercatale. Tra le più evidenti: cattiva manutenzione e conseguente degrado dell’area, difficoltà di accesso per i consumatori e la micidiale concorrenza della grande distribuzione. La mia idea, come previsto dal Testo Unico del Commercio della Regione Lazio, è quella di costituire un’Associazione o un Consorzio di ambulanti, che, attraverso una convenzione con Palazzo del Pincio, possano essere affidatari di una serie di attività”
Quali ?
“Gestione dei servizi mercatali, iniziative di promozione dell’intera zona, coordinamento dei posteggi e realizzazione di opere di riqualificazione”.
La valorizzazione del territorio è un suo chiodo fisso, vero?
“Verissimo. Per ottenere un risultato ottimale urge la creatività e questa nasce e si sviluppa nell’incontro e nel confronto tra culture e mestieri diversi. Nelle città dove le industrie “fantasiose” dettano l’agenda l’economia cresce e il settore pubblico migliora continuamente la propria efficacia. Ciò accade grazie al design, alla grafica, ai nuovi strumenti di comunicazione e permette di scommettere sui giovani e sul loro talento”.
Largo ai giovani, dunque…
“Sì, perché non hanno paura di cambiare e cambiare oggigiorno è una necessità. L’ideale sarebbe che la pollitica affidasse dei progetti di innovazione ad un concorso di idee riservato appunto ai giovani affinchè Civitavecchia si mostri attrattiva per i turisti”.
Cosa servirebbe ?
“Il turismo si muove ormai sulle direttive della storia dell’arte e del cibo. Noi abbiamo le caratteristiche per soddisfare temi così centrali e sono strasicuro che proprio i giovani saprebbero rendere appetibili le nostre strepitose peculiarità”.
Al riguardo qual è l’impegno di CNA?
“Tramite le categorie dei fornai e dei pasticcieri stiamo predisponendo un disciplinare dei prodotti tipici quali il biscottino di Natale, la pizza di Pasqua e la pizza coperta civitavecchiese. Inoltre abbiamo costituito una rete di imprese dell’artigianato artistico e tradizionale al fine di promuovere le attività che da sempre sono espressione delle migliori tradizioni produttive e della cultura della nostra terra. Si tratta di un patrimonio da tutelare. Sarebbe intollerabile dilapidarlo”.
Gismondi, buon tutto a lei e a tutti.
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