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Alla fine, il quinto rimpasto dell’era Tedesco si è consumato con il varo della sesta giunta guidata dal sindaco della Lega. Tutto è andato secondo quanto previsto già nel Diario di un paio di settimane fa: dovendo scegliere tra non avere (subito) i numeri per governare, confermando D’Ottavio e rinunciando a Perello, Iacomelli e Boschini, e rischiare di trovarsi nella medesima situazione tra qualche tempo, pur avendo contro per una eventuale riconferma un pezzo da novanta con la memoria di un elefante come Claudio Fazzone, Tedesco ha optato per la scelta più facile nell’immediato: riprendersi i tre consiglieri azzurri (?) e giocare, come sanno fare gli avvocati, sulla prescrizione di quanto oggi gli addebita con forza il coordinatore regionale forzista e che domani potrebbe essergli opposto con meno virulenza, oppure magari essere del tutto dimenticato perché funzionale a qualche altro accordo tra i partiti del centrodestra, in qualche altra parte del Lazio.
Il Sindaco va avanti così, anche se ora sulla sua strada si intravedono già subito altri due ostacoli che potrebbero comunque portare a dover varare la Tedesco VII. Il primo: con ogni probabilità Monica Picca potrebbe riavvicinarsi alla sua Ostia, andando a rappresentare la Lega nell’esecutivo cittadino di Mario Baccini a Fiumicino.
In questo caso, si dirà, sarebbe solo un cambio di assessore interno alla Lega (con la possibilità di richiamare Emanuela Di Paolo), ma c’è da giurare che il dover comunque intervenire nuovamente sulla Giunta sarebbe l’occasione per il ritorno alla carica di Fratelli d’Italia, ora che il partito è rappresentato dal binomio Iarlori-Cacciapuoti, dopo che quest’ultimo insieme alla consigliera regionalcomunale Mari ha sfiduciato il capogruppo Palombo, ultimo rimasto nel gruppo meloniano degli originariamente eletti nella lista di Fratelli d’Italia, senza neppure avere il bon ton di avvisarlo.
Ma delicatezze a parte, che non sono contemplate in un certo modo di fare “politica”, Cacciapuoti, Mari & Iarlori sono già tornati alla carica per chiedere il vice sindaco o il terzo assessorato (anzi pare che si sarebbero anche “accontentati” dell’ennesimo benservito a Serpa) e non si lascerebbero sfuggire l’occasione di un nuovo mini-rimpasto per riproporre la questione del vice o del terzo assessore con più forza, alla luce del fatto che in giunta sono entrati due componenti che ad oggi, secondo quanto scritto dal coordinatore del partito (che è sempre D’Ottavio), non rappresenterebbero più Forza Italia, ma il gruppo misto. Senza contare un’ultimissima incognita, last but not least, come direbbero gli inglesi, ossia che posizione vorrà assumere Stefano D’Angelo, che domani entrerà in consiglio comunale.
Insomma, chi pensava che la situazione di Tedesco si sarebbe stabilizzata con le ultime nomine, evidentemente non aveva contezza di quanto ancora sarebbe potuto succedere - e probabilmente succederà - a palazzo del Pincio da qui a non molto.
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