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Mentre si apre una settimana di intensa attività politica soprattutto in vista dell’ennesimo rimpasto - un record - preferiamo fare alcune riflessioni sulle opportunità ancora tutte da cogliere per Civitavecchia, il suo porto ed il suo territorio.
A proposito di record, dalla Florida arrivano previsioni top per le crociere, in cui il Porto di Roma la farà sempre da padrone sullo scacchiere nazionale, con un numero di crocieristi mai raggiunto in precedenza (2,8 milioni, stimati prudenzialmente) e che sarà più di quanto riusciranno a fare insieme il secondo e il terzo scalo nazionale, rispettivamente Genova e Napoli, doppiati da Civitavecchia che si confermerà al vertice europeo insieme a Barcellona e nella top ten mondiale.
Sul fronte infrastrutturale sono in arrivo oltre 200 milioni di euro dal Pnrr per il completamento del piano regolatore portuale. Altre risorse sono state richieste dal Comune di Civitavecchia, in primis per l’operazione Fiumaretta-Italcementi attraverso il fondo immobiliare.
E’ notizia di ieri che il progetto della Cfft, proprietaria dell’interporto, è risultato vincente nel bando della Regione Lazio sulla produzione/stoccaggio e distribuzione di idrogeno, per il quale già il porto di Civitavecchia lo scorso anno diventò la prima Hydrogen valley portuale italiana.
Enel - sia pure nel silenzio dell’amministrazione comunale - sta delineando, al netto della ripresa della produzione energetica dal carbone dovuta alla guerra in Ucraina, il suo futuro sul territorio tra rinnovabili e logistica, auspicando che possa essere situata qui la seconda giga-factory del solare, visto il successo di quella da poco avviata a Catania.
Insomma, prospettive concrete di ripresa e programmazione di un presente e futuro diversi per la città, a fronte delle quali però non si può non tornare a scrivere di come quelle che avrebbero dovuto essere delle priorità per il Pincio siano ancora ferme al palo.
A partire dal Marina Yachting, progetto partito nel 2015, per il quale dopo la delibera di consiglio comunale prima “dimenticata” in un cassetto e poi votata ormai quasi un anno fa, tutto è ancora quasi fermo, mentre a Fort Lauderdale “Porti di Monaco” non solo ha presentato il porto turistico “Cala del Forte” di Ventimiglia, acquistato nel 2016 (un anno dopo che venne avviato l’iter del Roma Marina Yachting) e inaugurato nel 2021, ma anche il progetto di realizzare la ristrutturazione del “Porto Vecchio” di Sanremo, dove intanto un mese fa la società monegasca è entrata con una partecipazione del 20%.
Fino agli strumenti urbanistici da riadottare per il retroporto, dove un qualsiasi potenziale investitore interessato non potrebbe che essere dirottato a Tarquinia, come del resto già accaduto ad esempio con il nuovo centro logistico della Conad.
E dulcis in fundo le Terme, che a sentire qualcuno erano già “cosa fatta” nel 2019, subito dopo l’insediamento della giunta Tedesco, e per le quali ancora non è stata mossa una virgola, se non per “stoppare”, senza nemmeno prenderlo in considerazione un progetto - quello dell’imprenditore del settore Marco Sensi - che lungi dall’essere in concorrenza con il grande impianto pubblico termale, costituirebbe intanto un importante “primo passo” per il turismo termale e non solo e per il rilancio dell’immagine stessa di Civitavecchia. Speriamo che a occuparsi di tutti questi fondamentali aspetti per lo sviluppo del territorio non debba essere la prossima amministrazione, ma che qualche segnale concreto possa arrivare già nei prossimi mesi.
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