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Mecozzi e Tedesco
L’elezione di Giancarlo Frascarelli a presidente del Consiglio comunale non è solo il punto di arrivo di una “competizione” interna al consiglio, alla maggioranza e al partito di Fratelli d’Italia, ma anche un diverso punto di partenza, rispetto a quanto immaginato da qualcuno, per l’ennesimo rimpasto di giunta, oltre che per i riflessi anche sulla nomina del cda di Csp.
Il primo passaggio riguarda l’esecutivo, dove la richiesta di rivisitazione della Giunta parte essenzialmente da quel che resta di Forza Italia e dal gruppo misto.
Roberto D’Ottavio e Cinzia Napoli, i due assessori azzurri, sono rimasti privi delle necessarie coperture da parte del proprio gruppo consiliare, oggi ridotto a due componenti: il capogruppo Massimo Boschini e Matteo Iacomelli.
Boschini ha dato una indicazione chiara perla sostituzione dell’assessore ai Servizi Sociali, mentre Iacomelli avrebbe voluto proporsi direttamente per assumere la delega ai Lavori Pubblici, ma le mancate dimissioni da consigliere comunale di Emanuela Mari lo hanno stoppato, visto che qualora entrasse in giunta, il suo posto tra i banchi dell’aula Pucci al momento verrebbe preso da Piergiorgio Iovine, che passerebbe a Fratelli d’Italia, facendo parte del gruppo politico di Mari, anziché da Diego Peraino, secondo dei non eletti azzurri. Iacomelli a quanto pare sosterrebbe quindi la nomina ad assessore di Daniele Perello. Qualora Tedesco ottenesse il nulla osta del coordinatore regionale azzurro Claudio Fazzone, il valzer dei consiglieri metterebbe in pista dalla lista della Lega Stefano D’Angelo al posto di Perello.
Certamente D’Angelo non aderirebbe al gruppo salviniano, ma seguirebbe l’indicazione politica del “suo” assessore, proveniente dal gruppo misto, seppure sostenuto da un pezzo di Forza Italia.
In attesa di dipanare quest’ultimo mistero, e verificare se effettivamente i nomi dei nuovi assessori della sesta giunta Tedesco saranno quelli di Deborah Zacchei e Daniele Perello, c’è chi nonostante tutto continua ad essere il vero dominus dell’amministrazione, al centro della pista, ossia Mirko Mecozzi, che con il suo modus operandi si permette ormai di prendere a ceffoni (politicamente parlando) chiunque si trovi sul suo cammino: dopo aver incassato lui un colpo da ko con la mancata candidatura alla regione, il leader del Polo Democratico sta già pensando a ricollocarsi in un alveo diverso dal centrodestra, ma intanto continua ad incassare (sempre politicamente parlando) incarichi e pedine da inserire sullo scacchiere di fine consiliatura.
In grande silenzio infatti si è fatto sostituire al Flag Lazio Nord (in cui peraltro era incompatibile, essendo consigliere comunale, ma tutti hanno fatto finta di nulla) da Roberta Denaro, e dopo aver detto un secco “no” al sindaco Tedesco sul voto a Frascarelli per la presidenza del consiglio comunale, pensando anche di poterla spuntare lui tra i due “litiganti” di FdI, anziché pagare pegno rilancia chiedendo un terzo assessore, per poi passare invece all’incasso (ancora politicamente parlando) della riconferma di Fabrizio Lungarini alla presidenza di Csp, da mettere accanto a vice sindaco, gestione a tutto tondo dell’Ambiente, comprensiva della delega Enel e dell’Osservatorio ambientale e della recente acquisizione della edilizia scolastica. E secondo la migliore scuola democristiana, lamentarsi e pensare a cambiare forno continua a pagare (ancora e sempre politicamente) come nulla altro per la Lista Tedesco, pardon Mecozzi.
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