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La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dalla scesa in campo ufficiale di un aspirante candidato sindaco di Civitavecchia. Il generale Paolo Poletti ha infatti scelto l’invio di un comunicato stampa e una intervista video sui social per presentare la neonata associazione politico culturale Leali, Legali, Liberi, che dovrebbe costituire il suo trampolino di lancio per partire alla conquista di palazzo del Pincio.
Insieme a Poletti c’è una vecchia volpe come Sandro De Paolis, che evidentemente tra Forza Italia (partito dove si è candidato l’ultima volta e per il quale ufficialmente ha ricoperto il ruolo di assessore) e la Lega (partito di cui fanno parte i suoi riferimenti romani, a partire da Pino Cangemi) ha scelto la strada civica.
I sostenitori “a latere” sono invece noti da tempo: con Pietro Tidei in tutt’altre faccende affaccendato a Santa Marinella, non manca di certo il sostegno - più discreto, ma non meno efficace - di Marietta Tidei che del resto cercò già negli anni scorsi di sondare il terreno del centrosinistra per una eventuale candidatura di Poletti.
Ma il main sponsor è senza dubbio l’uomo Conad Roberto Serafini, che la partita per le prossime elezioni la sta preparando da molto tempo.
Dopo aver mollato (per usare un eufemismo) il sindaco Ernesto Tedesco, da lui “inventato” nel 2019, e il gruppo di Mirko Mecozzi, finito nel mirino dello stesso Serafini, l’imprenditore ha avviato una vera e propria escalation, al punto che in molti sono arrivati a chiedersi se non si volesse presentare direttamente lui alle elezioni. Sponsorizzazioni sportive con una delle sue aziende per calcio, pallavolo e soprattutto basket. Dalla pallacanestro il salto successivo è stato verso la televisione, con il tentativo di acquisizione di Telecivitavecchia.
Nel mezzo, le elezioni regionali, in cui “il più facoltoso imprenditore di Civitavecchia, avvicinatosi negli ultimi anni politicamente alla Lega”, come viene definito Serafini dai suoi sostenitori all’interno di Trc, che “per sbaglio” hanno inviato un documento riservato a tutte le redazioni giornalistiche, aveva cercato in tutti i modi di osteggiare prima la candidatura, poi l’elezione di Emanuela Mari come consigliere regionale di Fratelli d’Italia, salvo poi avviare con lei un dialogo come se nulla fosse. Come fatto del resto in passato proprio con Pietro Tidei, prima grande amico, poi nemico da abbattere ed oggi nuovamente alleato nella battaglia per Poletti.
Il quale, in tutto questo, non è certamente avvantaggiato né dai suoi sponsor, né dalla sua storia personale. Benché capace come pochi di gestire relazioni a 360 gradi, a Roma è nota la sua personale forte amicizia di vecchia data con Massimo D’Alema, che con lui condivide la passione per la vela. Nonostante ciò, il generale si è presentato, da civico, dicendo che la collocazione del suo progetto “non politico” (sic) guarda al centrodestra.
Un esordio che ha fatto tirare un sospiro di sollievo al Pd e che ha delimitato un perimetro dentro il quale l’alto ufficiale della Guardia di Finanza è evidentemente sicuro di potersi inserire come outsider, facendo fuori Tedesco da una parte e ogni eventuale altro candidato di Fratelli d’Italia dall’altra. In realtà è proprio lui oggi l’avversario di Tedesco.Riuscirà in questa missione? Lo si potrà capire molto presto. La candidatura prenderà corpo se ancora una volta prevarranno come quasi sempre accaduto le famigerate “logiche romane”.
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