Approvato dalla giunta del Lazio il Piano regionale interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nel territorio regionale (Priu). Il provvedimento fa seguito alla diffusione, anche in Italia, della peste suina africana che, anche se nel Lazio e nella Tuscia non rappresenta un’emergenza, ha portato le autorità competenti a muoversi subito per il contenimento immediato e, se possibile, l’eradicazione completa del morbo.

Il Piano, già compilato in estate, era stato inviato ad agosto a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e Cerep (Centro di Referenza Nazionale per lo studio delle malattie da Pestivirus e da Asfivirus) per i pareri obbligatori e, ora, entra in vigore. I punti principali del Piano riguardano la possibilità diretta degli agricoltori, se abilitati, di provvedere al prelievo dei cinghiali o delegare la funzione a terzi. Al tempo stesso gli imprenditori agricoli, proprietari di fondi e conduttori potranno collaborare ai controlli sulla presenza degli ungulati nelle aree protette.

La situazione di rischio deriva dalla massiccia presenza di cinghiali in molte parti del Lazio, in particolare nella Tuscia, che potrebbero essere entrati in contatto con capi infetti dalla peste suina africana.

Nel Piano regionale approvato è previsto anche il prelievo in braccata esclusivamente nelle aree agro-silvo-pastorali per limitare gli ingenti danni che gli ungulati producono nei campi per i raccolti e le produzioni agricole. Il Piano, inoltre, considerando la prevedibile maggiore disponibilità di carne di cinghiale derivante dal Piano mirato di contenimento, ha regolamentato la filiera regionale delle carni di cinghiale promuovendone la commercializzazione e il consumo.

Questa misura permetterà, con il ricavato derivante dal maggiore consumo di carne di cinghiale, di finanziare i danni causati dagli ungulati alle proprietà agricole e l’attività di monitoraggio, selezione e abbattimento.

Il Piano incentiva i proprietari e conduttori di fondi e gli imprenditori agricoli sull’applicazione del provvedimento e a segnalare eventuali azioni non conformi. Il Piano regionale per prevenire la diffusione della peste suina africana, mediante azioni dirette sui cinghiali, è stato proposto dall’assessore all’Agricoltura, alla Caccia e al Bilancio, Giancarlo Righini, che spiega come «con il nuovo piano rispondiamo anche alle legittime richieste degli agricoltori che rivendicavano di voler essere in prima linea nella lotta al contenimento dei cinghiali che, nel tempo, hanno causato considerevoli danni alle loro attività». Righini è fiducioso di risolvere il problema. «Pensiamo di raggiungere gli obiettivi ambiziosi imposti dal piano straordinario del commissario – conclude l’assessore regionale alla caccia - grazie al lavoro sinergico tra gli stessi agricoltori, il mondo venatorio, i responsabili delle aree protette nonché le direzioni Agricoltura e Ambiente, le quali fino ad oggi hanno ottenuto ottimi risultati sia nelle zone libere, sia nelle zone infette, tanto di far valutare dalla Commissione Europea la possibilità per il Lazio di uscire dalle restrizioni». Il capogruppo FdI in Regione e il presidente della commissione agricoltura, Daniele Sabatini e Giulio Zelli, lodano la delibera di giunta che ufficializza il Piano contro la peste suina.

«Un piano che vede gli agricoltori direttamente coinvolti nelle azioni di prevenzione e contenimento della specie – dicono - e che soprattutto consente efficacemente di intervenire con azioni concrete e risolutive. Un risultato frutto del dialogo costruttivo con le associazioni di categoria e anche del recente confronto con la Coldiretti che ha permesso la costituzione di un tavolo di lavoro congiunto e la messa a punto di strategie di azione concordate per dare risposte alle principali criticità del settore agroalimentare». La sinergia tra Regione, associazioni di categoria e agricoltori è stata fondamentale. »Un piano che vede un’ azione condivisa e sinergica – concludono Sabatini e Zelli - fra Regione, agricoltori, associazioni venatorie, aree protette, con l’obiettivo di garantire la piena e corretta attuazione degli indirizzi. Un ringraziamento al presidente Rocca e all’ assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini per il positivo e proficuo lavoro fin qui svolto che sta riportando l’agricoltura al centro delle strategie di crescita e di sviluppo economico del nostro territorio».