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Cantiere in piazza del Comune sotto osservazione da parte del consigliere della Lega Andrea Micci.
Il centralissimo spazio cittadino in questi giorni è alla ribalta della cronaca per gli scavi archeologici che si stanno eseguendo, dopo che i lavori di riqualificazione della piazza hanno portato alla luce manufatti di cui occorre accertare origine e datazione.
Ma ad attirare l’attenzione dell’esponente salviniano, più che gli eventuali ritrovamenti archeologici sono i progetti relativi alla ripavimentazione della piazza, con la rimozione dei sampietrini e la posa in opera di lastre di peperino. Diversi i dubbi suscitati dall’intervento, tanto che Micci ha richiesto l’accesso agli atti per prendere visione di tutti i progetti originali e del parere espresso in merito dalla Soprintendenza.
Progetti che, secondo il leghista, presenterebbero delle discrepanze rispetto a quanto poi realizzato nella prima fase dei lavori. E, rimarcando che il parere della Soprintendenza prevedeva anche delle prescrizioni, ritiene che non siano state rispettate. Prescrizioni che fissavano la presenza di un archeologo durante i lavori, il posizionamento, la pendenza e lo spessore dei lastroni. Inoltre autorizzava l’impiego delle lastre di peperino purché disposte con disegno “a spina” e non “a correre”, come invece è stato fatto.
Tra l’altro da progetto, rileva Micci, le lastre dovevano essere più grandi e, appunto, posizionate “a spina”. Quindi il leghista ha interrogato l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris per sapere se «ci sono state modifiche rispetto al progetto originale? La ditta è in possesso dei requisiti specifici richiesti dalla Soprintendenza?» e infine ha chiesto lumi sulle tempistiche dei lavori di questo secondo stralcio, anche su sollecitazione dei commercianti della zona preoccupati della presenza di un cantiere per il secondo Natale consecutivo.
«E’ stato tutto concertato con la Soprintendenza - ha risposto il titolare dei Lavori pubblici - anche il posizionamento delle lastre in questo modo». Garantendo che la ditta a cui è stato affidato il cantiere «ha caratteristiche idonee ai requisiti richiesti», per quanto riguarda le dimensioni delle lastre Floris ha precisato: «Quelle ottocentesche pesavano 2 quintali e mezzo, quindi abbiamo preferito quelle un po' più piccole per questioni di manovrabilità nella posa in opera».
Sulle tempistiche non si sbilancia, in attesa anche di sapere cosa emergerà dalle indagini archeologiche in corso puntualizzando però che «senza l’interruzione dei lavori ad agosto in vista di Santa Rosa i tempi si sarebbero ridotti. Comunque - rassicura - sarà nostra premura restringere il cantiere per Natale».
Un Micci piuttosto scettico sulle risposte ha ribadito: «C’è un disegno progettuale, depositato, “a spina”. Dove sono gli atti e i progetti che l’hanno modificato in corso d’opera con il posizionamento delle lastre “a correre” rendendolo inguardabile? Sono brutture difficilmente risanabili» ha chiosato. In apertura dei lavori, la neo capogruppo di maggioranza Melania Perazzini ha comunicato il nome di Federico Tonnicchi come nuovo presidente e componente della V commissione per Viterbo 2020 a seguito delle dimissioni dall’incarico di Daniele Rossi.
Tra le interrogazioni urgenti anche la richiesta, della consigliera Pd Lina Delle Monache, di delucidazioni sul sopralluogo al settore Patrimonio da parte della Guardia di finanza. La sindaca Chiara Frontini, nelle more di quanto possibile dichiarare, ha affermato trattarsi «di un approfondimento sulla gestione del patrimonio comunale negli ultimi 20 anni, a partire dal 2004, che la guardia di finanza sta effettuando su mandato della Procura presso la Corte dei conti».
L’assise, inoltre, ha approvato all’unanimità di concedere la civica benemerenza all’ingegnere Mario De Cesare, dirigente dei Lavori pubblici dal 1968 agli inizi del 2000. Il riconoscimento, sollecitato dal gruppo di dipendenti che aveva collaborato con lui, è stato oggetto di un ordine del giorno della minoranza che ha visto come prima firmataria Luisa Ciambella.