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L’attesa non è andata delusa. Neanche un po’. Doveva essere una settimana assai “appetitosa” ed infatti si sono registrate situazioni che meglio non avrebbero potuto soddisfare il… palato. Lunedì scorso l’Aula Pucci ha ospitato il consiglio comunale aperto su quell’accrocco (attuale) chiamato mercato e basta e avanza il significativo titolo “sparato” da La Provincia: “ Mercato, seduta di fuoco” per capire quale sia stato il succo della seduta. Ancor più esplicito, poi, il catenaccio: “Operatori infuriati con l’amministrazione che promette azioni imminenti”. Diciamo subito che l’appuntamento poteva risultare maggiormente rilevante se tra i presenti fosse spuntato financo il faccione del “fazzoniano” più che “berlusconiano” D’Ottavio, che nel momento in cui s’è svolto il massimo consesso cittadino si trovava ancora in veste ufficiale di assessore ai LL.PP. Non è questo un dettaglio ma un motivo di ragguardevole importanza per l’elementare epperò fondamentale motivo che rappresentare le istituzioni non è un hobby e men che meno un passatempo per non lasciarsi sopraffare dalla noia né consumarsi nell’ozio (visto pure che si è retribuiti lautamente e per giunta coi soldi dei contribuenti). Ma tant’è, così è andata e il buon (sic !) D’Ottavio ha preferito rendersi uccel di bosco mentre all’interno della Pucci è piovuto un subisso di lamentele e di proteste da parte dei mercatali oramai sull’orlo di un’inarrestabile crisi di nervi. Lamentele e proteste dunque, impresse a mo’ di tatuaggi taglienti e dolorosi sulla pelle di degli amministratori.
Eccone alcune: “Invece di spendere centinaia di migliaia di euro per progetti improbabili, sarebbe ora di pensare di pensare al degrado e alla sporcizia che regnano sovrani “;
“Da mesi gli operai non usano un mezzo adeguato per la pulizia dell’ittico che si trova in pessime condizioni”;
“Accanto ai box ci sono marciapiedi alti 30 cm e si continuano a registrare rovinose cadute da parte delle persone anziane”; “Tra gabbiani, topi e lerciume più che il mercato sembra Jurassic Park”; “Siamo stufi delle mille promesse fatte e beffardamente non mantenute , non siamo più disposti ad aspettare. Vogliamo fatti concreti”. Poi, e non poteva mancare, l’intervento del sindaco Ernesto Tedesco che non ha nascosto le gigantesche responsabilità dell’amministrazione per non essere riuscita ad affrontare e risolvere gli annosi problemi che assillano (e asfissiano) piazza Regina Margherita da tempo ormai remotissimo (mea culpa apprezzabile, ma perché è arrivato solo adesso ?). Ed è risultato davvero inaccettabile che non abbia affrontato una realtà così scottante D’Ottavio, il cui dovere sarebbe stato quello di spiegare le cause dell’incredibile evaporazione dei continui annunci stellari riguardo al favoloso restyling dell’area. E i media il giorno dopo ? Praticamente tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda: “Consiglio comunale: mea culpa di Tedesco. Assente D’Ottavio” (Trgiornale.it, 15 Maggio); “La protesta dei mercatali in consiglio comunale: piazza Rergina Margherita nel degrado assoluto” (Big Notizie.it, 16 Maggio). Dalla sponda del M5S, caustici D’Antò, Lecis e Lucernoni: “Il consiglio comunale aperto sul mercato lascia ai posteri la triste immagine di un’amministrazione assente. Aveva ereditato un progetto già approvato e già appaltato epperò le revoche ne hanno impedito la realizzazione. Fallimento completo” (Trcgiornale.it, 16 Maggio). Be’, che l’establishment “pinciota” sia uscito con l’ossa rotte appare chiaro, ma è sperabile che la dura lezione sia servita visto che è stata già programmata per il prossimo 15 giugno l’asfaltatura delle strade della zona ormai simili ad una groviera: buon inizio, sperando che non risultati un intervento solitario.
L’effervescenza di una settimana (questa che “volge al disio”, ovvio) da incorniciare ha inoltre regalato dapprima il nuovo rimpasto (Perello e Zacchei assessori rispettivamente di Lavori Pubblici e Servizi Sociali e che meritano certamente un bel “in bocca al lupo” considerando soprattutto che dovranno effettuare i proverbiali salti mortali per mettere in risalto le loro qualità nell’ormai ristretto spazio di tempo che manca alla chiusura del quinquennio) e qualche ora più tardi la delega a D’Ottavio, di sicuro suggerita, pardon imposta dal potente Fazzone al tremebondo Tedesco (terrorizzato dall’idea di perdere la nomination di candidato a sindaco di nuovo nella kermesse elettorale del 2024). Per la cronaca il nuovo incarico conferitogli è al Pnrr e ai Rapporti con l’Advisor per il Fondo Immobiliare e subito dopo aver incassato il gentilissimo ed importante cadeau l’ex titolare dei Lavori Pubblici ha dichiarato: “C’è da varare immediatamente un piano di rilancio di Forza Italia e mi auguro che in questo ultimo anno si parli di contenuti a prescindere dalle poltrone”(Civonline.it) .
Parole sicuramente confezionate su misura per chi, tra gli azzurri (Boschini e Iacomelli ? Certo che sì !!!), ha spinto a tavoletta perché lo stesso D’Ottavio (e la Napoli) venissero sostituiti, ma pure sorelle gemelle del paradigmatico proverbio “ il bue che dice cornuto all’asino” secondo la consuetudine da cui i politici politicanti (che non scarseggiano davvero) non riescono a stare alla larga. Allora? Meglio ridere per non farsi il sangue amaro. E per non piangere. Buon tutto a tutti.
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