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“Disinnescata” la lettera-esposto, che vedeva tra i destinatari anche il prefetto di Viterbo Gennaro Capo e la Corte dei conti.
La missiva, firmata dall’opposizione, denunciava “gravi irregolarità” in merito alla validità dell'approvazione del riconoscimento di un debito fuori bilancio da 1222 euro avvenuta “in mancanza di numero legale” nell’assise del 23 maggio.
Il presidente del consiglio Marco Ciorba, ieri pomeriggio a inizio lavori, ha comunicato che “ripristinando su base interpretativa l’articolo 47 del regolamento comunale, riproporremo la votazione per la convalida della delibera nel prossimo consiglio”. Data prevista: il 13 giugno.
Soddisfatta la minoranza che ha espresso apprezzamento per la decisione di Ciorba che “ristabilisce la legittimità delle procedure”.
Spazio poi ad alcune interrogazioni urgenti. Ad iniziare dagli ulteriori stralci, pubblicati a puntate, della fatidica registrazione fatta dal consigliere Bruzziches nella propria abitazione durante la cena privata con la sindaca Frontini e il marito Fabio Cavini.
Estratto in cui la prima cittadina avrebbe affermato che «il 50% dei dipendenti pubblici del Comune sono da buttare», suscitando le reazioni dei sindacati e di alcune forze di minoranza.
Il leghista Andrea Micci, rimarcando di aver trovato sempre «la massima disponibilità da parte dei dipendenti», ha chiesto se «questo è davvero il pensiero di chi governa la città?». Per poi stigmatizzare: «A meno che non si torni sempre alla teoria del complotto e che gli eventuali fallimenti sono sempre colpa degli altri».
Sulla vicenda è intervenuto anche Giulio Marini, il quale ricordando «il periodo difficile vissuto nel 2015 e se non fosse stato per i dipendenti il Comune sarebbe finito in default», ha invitato la sindaca a chiedere scusa.
Nessuna intenzione di fare ammenda da parte dell'inquilina di Palazzo dei Priori che, parlando di sé in terza persona, ha affermato: «Chiara non è mai stata ipocrita e mai lo sarà».
E bando all’ipocrisia, ha aggiunto: «Che nella pubblica amministrazione ci sia una quota di dipendenti non performanti lo sappiamo tutti. I sindacati e la politica dovrebbero tutelare quel 50% che lavora e su cui poggia la maggior mole di lavoro» per poi affondare: «Si offende per quelle parole chi sa di far parte del 50% che non lavora. Non mi sento di aver offeso chi sa di compiere il proprio lavoro. Amministrazione, dirigenti e sindacati dovrebbero essere d’accordo sul riconoscere il merito di quelli che operano in maniera efficiente. Le energie mie e della giunta sono indirizzate a valorizzare chi tiene in piedi la macchina amministrativa».
Controreplica di Micci che ha stigmatizzato: «Sarebbe bastato dire mi dispiace, invece no. Allora lei effettivamente pensa che il 50% dei dipendenti siano dei fannulloni».
Tra le interrogazioni urgenti anche le modifiche, in fase sperimentale per un mese, della circolazione sulla rotonda di San Lazzaro, su cui ha chiesto delucidazioni la capogruppo di Fratelli d’Italia Laura Allegrini evidenziando i disagi che comporterà per chi risiede a Villanova.
L’esperimento, che partirà dal 3 giugno, consentirà al Comune e alla ditta incaricata di redigere il piano urbano della mobilità sostenibile di valutare e testare una soluzione alternativa all’alta concentrazione di traffico che, fin dalla sua realizzazione, intasa la rotatoria.
«Per verificare l’efficacia dell’esperimento - ha spiegato l’assessore Emanuele Aronne - lo effettuiamo in un periodo in cui le scuole sono ancora aperte».
Ha quindi fornito i numeri e gli orari più “caldi” registrati alla rotonda: «2750 i veicoli che impegnano la rotatoria dalle ore 17 alle 18 e 2651 quelli circolanti dalle 7.45 alle 8.45. Una macchina al secondo».
Si è detto convinto che «il traffico in entrata e uscita sarà agevolato. Per quanto riguarda via Villanova è vero si allunga di 150 metri ma la circolazione sarà più scorrevole. Per avere un dato utile, raccolto anche tramite telecamere, serve la sperimentazione di un mese. Poi si tornerà alla situazione normale» ha dichiarato per poi rimarcare: «Non intendo spendere un euro se prima non ho la certezza tecnica che sia opportuno intervenire sulla rotonda».