Fuoco di fila sull’esecutivo, presente al gran completo o quasi - da tempo l’assessore Sgarbi è soltanto un nome che compare sulla carta nella composizione della giunta - alla seduta dedicata alle interrogazioni. La ripresa dei lavori del consiglio dopo la pausa estiva non poteva essere più scoppiettante. Tanti e spalmati su varie problematiche amministrative e cittadine i quesiti posti dai gruppi di opposizione.

E uno in particolare ha riguardato proprio un progetto ideato dall'assessore alla Bellezza Vittorio Sgarbi: il Festival della Tuscia. Alla presentazione a Viterbo della kermesse, il critico d'arte non ha partecipato preferendo il palcoscenico più prestigioso di Roma, dove il Festival è stato presentato ieri. Fisicamente, e forse non solo, sempre più distante e assente da Viterbo e dall’amministrazione cittadina. Tanto che Alvaro Ricci, capogruppo Pd, sbotta: «Sgarbi assente per Santa Rosa, assente alla presentazione del Festival». Per poi rivolgersi alla sindaca Chiara Frontini ritenendo che «abbia il dovere di farla finita» e auspicando «qualche avvicendamento». Appello palese a rimodulare la giunta e sostituire il convitato di pietra rappresentato da Sgarbi. Ma il Festival finisce nel mirino di Ricci anche per altri motivi. L’esponente dem chiede infatti chiarimenti sulle modalità di affidamento per la promozione della rassegna ad Atcl, in convenzione. «Perché non fare un avviso pubblico? E quali sono gli importi della convenzione con Atcl in cui è stato messo tutto e di più?» incalza per poi rimarcare che «a parte Santa Rosa e la Notte Rosa, il cartellone del Settembre viterbese non è mai stato così magro. Ad oggi per il Natale sul bilancio non c'è un euro. Però si spendono 30mila euro per il Festival della Tuscia».

La sindaca ammette il taglio delle risorse per gli eventi motivandolo con la spesa per la nuova Macchina di Santa Rosa «che ha impegnato molto l’amministrazione» ma al rimbrotto sulla scarsità di iniziative non ci sta e replica che «mai come quest'anno ci sono state diversi eventi collaterali collegati a Santa Rosa». E per quanto riguarda il Festival rimarca la ratio della manifestazione «in cui Viterbo deve rappresentare l’elemento propulsore di progetti di promozione di area vasta, coinvolgendo gli altri Comuni del territorio». Sulla convenzione dichiara che la «procedura seguita è corretta dal punto di vista amministrativo» comunque si impegna a verificare per poi dare una risposta più puntuale. Puntuale intanto è però arrivata la replica del capogruppo Pd: «Non mischiamo i fondi, la nuova Macchina è stata finanziata in extremis». Una confusione in merito ai fondi realmente a disposizione che per Ricci dipende dal «fare l’assestamento di bilancio a luglio» e chiosa che «visto il risultato deludente, l’aver impegnato 261mila per iniziative estive di cui si è saputo poco o nulla mi lascia ancora più perplesso». Altra tematica quanto mai calda, vista anche il periodo, gli asili nido e le misure di sostegno messe in campo dal Comune. A farsi portavoce della problematica, già al centro di loro precedenti interventi, Andrea Micci della Lega e Luisa Ciambella di Per il Bene Comune. Il nodo del contendere è la scelta attuata dalle Politiche sociali, sotto la guida dell’assessore Patrizia Notaristefano, di eliminare le convenzioni con le strutture a favore di contributi erogati direttamente alle famiglie. Il leghista pone l’accento in particolare sul fatto che «la Regione eroga rimborsi solo in presenza di convenzioni» quindi i quasi 800mila euro che l’amministrazione sborserà per i contributi diretti comportano «una perdita secca sul bilancio». E Ciambella interroga l’assessora per capire «da quali capitoli sono stati stornati gli 800mila euro». Inoltre chiede di conoscere il motivo per cui il Comune «abbia deciso di rivolgersi a una cooperativa e con quale criterio è stata scelta». La Notaristefano difende la scelta dei contributi alle famiglie «perché nell’arco di due anni saranno molte di più le famiglie supportate dal Comune». «Prima con 800mila euro si sostenevano meno bambini, ora con 1 milione ne supporteremo 302». Spesa che sarà sostenuta con «le risorse liberate dai fondi stanziati per le convenzioni».

Per Ciambella «il Comune si accolla un aggravio in termini di spesa» mentre Andrea Micci rimarca sarcastico: «Quindi il Comune spende di più per dare meno allo stesso numero di persone. E rinuncia al contributo regionale». Un passaggio poi sulla questione cinghiali, le cui ‘passeggiate’ sono ormai una quotidianità dal centro in periferia. L’amministrazione ha stanziato 27mila euro per un progetto che prevede la cattura degli ungulati che doveva partire a settembre. Il consigliere delegato al Benessere animale Francesco Buzzi garantisce che l’avvio «è imminente, gli atti amministrativi sono conclusi. Dalla prossima settimana si parte con la cattura».