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L’amministrazione Frontini punta a pedonalizzare la città dentro le mura.
Un orientamento che emerge in forma sempre più palese anche in virtù della costante riduzione dei parcheggi interni. Un’operazione che, come si è potuto constatare, pare essere quasi una logica conseguenza nelle zone in cui si interviene con lavori di riqualificazione. Vedi piazza San Faustino, la Trinità, via Matteotti e si attende di capire cosa accadrà al termine dell’intervento che sta interessando una parte di piazza della Rocca.
Memori che tra le cause dello spopolamento del centro, iniziato negli anni ’90, era annoverata anche la scarsità di posti auto La Provincia ha chiesto lumi in merito alla sindaca Chiara Frontini.
«Vanno distinte - dichiara la prima cittadina - due tipologie di utenti: il residente e l’avventore, sia esso turista o la persona che abita fuori e decide di venire dentro. Il residente è il nostro target principale perché è quello che deve essere tutelato. Chi abita il centro 365 giorni l’anno e contribuisce a renderlo vivo è la persona che dobbiamo incentivare al massimo grado. Tant’è che nelle linee di indirizzo del piano urbano della mobilità sostenibile abbiamo proprio inserito la necessità di prevedere dei parcheggi dedicati ai residenti del centro storico».
Evidenziando che attualmente a Viterbo vige il sistema dei settori dove «ogni residente ha un permesso che sostanzialmente gli dà la possibilità di non pagare il parcheggio in alcune vie limitrofe alla sua abitazione, ma questo non significa trovare il parcheggio quando arrivi a casa». L’inquilina di Palazzo dei Priori illustra la possibile soluzione.
«Creare delle zone sostanzialmente dedicate, dei punti in cui può parcheggiare solo chi abita in quella zona. Un provvedimento che è sicuramente fondamentale per sostenere la qualità della vita dei residenti. Questa è una cosa su cui puntiamo tantissimo, a cui crediamo molto. Inoltre mi sono accorta che in pochi sanno e utilizzano, forse perché non adeguatamente pubblicizzata, che c’è la possibilità di utilizzare il parcheggio del Sacrario con un abbonamento residenti».
«Si tratta di un abbonamento annuale che costa 300 euro l’anno, meno di un euro al giorno - sottolinea - e implica la possibilità di parcheggiare tutti i giorni, sabato domenica e notte compresi e trovi sempre posto. Quindi un parcheggio di fatto utilissimo, ma poco fruito, per tutti coloro che abitano nella zona di San Faustino, di Corso Italia, via Roma fino a via Valle piatta e tutta la zona di Sant’Antonio».
Per la sindaca «avere già dato il là a dei provvedimenti di questo tipo significa dare un sostegno concreto a chi vuole venire a vivere nel centro storico».
Sulla questione del ripopolamento della città dentro le mura, Frontini dichiara: «Bisogna essere realistici. Perché è difficile pensare che i viterbesi, che magari 5-10 anni fa sono andati via dal centro scegliendo di andare a vivere in periferia, possano tornare. Quindi quello che dobbiamo fare come amministrazione è incentivare il ripopolamento del centro storico e siamo convinti che le categorie alle quali ci dobbiamo indirizzare sono prevalentemente due: gli studenti, perché trasformare Viterbo da città con l’università a città universitaria significa fare in modo che chi viene a Viterbo per studiare diventi parte del tessuto sociale della città, e i professionisti inteso in un senso molto ampio. Persone che, dalla Capitale o da altre città più grandi d’Italia, decidono di scegliere il centro di Viterbo perché garantisce una qualità della vita molto diversa. Magari gente che lavora in smart working, liberi professionisti, imprenditori. In realtà già ci sono, in questi mesi ne abbiamo incontrati tanti. Prevalentemente romani che si sono trasferiti, che spesso hanno anche la capacità economica di ristrutturare e che scelgono il centro perché la qualità della vita del centro di Viterbo, rispetto a una qualsiasi altra zona di Roma, è decisamente superiore. Inoltre - prosegue - questo dà anche la possibilità di ristrutturare degli spazi privati, su cui il Comune non può intervenire, e che invece fanno parte della qualità urbana. Perché vedere una casa privata diruta dà comunque un senso di abbandono e di degrado. Quindi questi sono in particolare i due target su cui l’amministrazione deve puntare e su cui ci dobbiamo concentrare».
La Frontini affronta poi la questione dei parcheggi a servizio.
«In realtà - tiene a rimarcare - il sostenere che diminuiscono non è nemmeno troppo vera».
In particolare focalizza l’attenzione sulle polemiche relative a Valle Faul «che notoriamente non è mai stato un parcheggio».
«E’ stato tollerato fino adesso ma non è un parcheggio. - afferma - E’ uno spazio urbano, un polmone verde all’interno della città che peraltro ha dimostrato di essere perfetto per l’organizzazione di grandi eventi. La strategia in questo caso è la realizzazione di parcheggi di scambio intorno alle mura, vedi il parcheggio multipiano a ridosso della ferrovia in viale Raniero Capocci e anche quelli che stiamo realizzando tra il Carmine e il Pilastro, anche se quelli sono già un pochino più lontani. Però l’idea di rendere funzionali i punti di snodo da dove poi partono le navette e il trasporto pubblico locale significa portare Viterbo in una dimensione attuale. Non voglio dire in una dimensione del futuro perché è già realtà in tante città d'Italia» conclude.