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«Nonostante i soliti annunci, il regolamento sugli allevamenti intensivi rimane al palo», così Luisa Ciambella, consigliera comunale del gruppo Per il Bene Comune, ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’amministrazione comunale in merito ai gravi ritardi nell’approvazione del regolamento per la disciplina degli allevamenti intensivi sul territorio comunale.
«Il regolamento – sottolinea la consigliera Ciambella – è uno strumento indispensabile per garantire il rispetto delle norme in materia di benessere animale, tutela ambientale, sicurezza alimentare e corretta gestione delle attività produttive».
«L’amministrazione comunale – osserva Ciambella – aveva fatto di questo tema una vera e propria bandiera, con l’assessore Franco, indicato come esperto in materia, e con la sindaca Frontini che aveva promesso che Viterbo sarebbe stato il primo Comune d’Italia a dotarsi di un regolamento sugli allevamenti intensivi. Tuttavia, a distanza di tempo, non solo non si hanno più notizie concrete, ma non risultano avviati nemmeno i percorsi partecipativi annunciati con enti, associazioni e imprese del comparto». L’interrogazione presentata da Luisa Ciambella mira quindi a fare chiarezza su un iter ormai chiaramente in ritardo rispetto agli impegni assunti pubblicamente. «Poiché l’amministrazione Frontini si è sempre presentata come solida nel mantenere gli impegni, non vorremmo che su questo tema ci trovassimo di fronte a un’inversione di rotta. Vorremmo capire a che punto siamo davvero, anche per evitare di offrire un assist a chi potrebbe sostenere che tutto sia pronto e imminente».
La consigliera sottolinea inoltre che, «in qualunque momento questo regolamento verrà approvato, sarà comunque tardi rispetto alle tempistiche annunciate. È importante ribadire che si tratta di un atto di civiltà e di una possibilità concreta che la legge mette a disposizione degli enti locali, e che una città capoluogo come Viterbo dovrebbe cogliere con decisione».
Il gruppo Per il Bene Comune chiede formalmente al sindaco e all’assessore competente di fornire chiarimenti puntuali sui motivi del ritardo, di rendere pubblico il calendario aggiornato dell’iter, di indicare gli atti finora prodotti e di specificare tempi e modalità dei confronti promessi con le parti sociali, fissando infine una scadenza chiara per l’approvazione del regolamento.