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5 milioni di euro da recuperare. E’ la consistente cifra che la Provincia attende di incassare da alcuni Comuni, relativamente al tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente (Tefa). Nell’imposta sui rifiuti, la Tari, è prevista una quota del 5% che i Comuni devono girare all’ente di Palazzo Gentili.
Alcune amministrazioni sono in regola, diverse altre invece no. Creando di fatto un ammanco di 5 milioni alla voce delle entrate correnti.
La situazione è stata illustrata dal dirigente Patrizio Belli, durante la seduta provinciale dedicata all’approvazione del rendiconto sulla gestione economica e finanziaria del 2023.
E l’ente di via Saffi è pronto a «passare anche ad azioni pesanti per recuperare le somme dovute» ha affermato il titolare del settore finanziario lanciando un monito ai Comuni inadempienti.
Una criticità, ma non l’unica, a cui deve fare fronte Palazzo Gentili. Altra nota dolente: l’anticipazione delle somme per il Pnrr che il governo non ha ancora erogato.
«L’ufficio tecnico ha avviato progetti in saldo negativo di cassa per oltre 2 milioni di euro» ha evidenziato il dirigente auspicando che il Mef proceda a saldare quanto prima i fondi spettanti.
Capitolo accantonamenti: circa 1,5 milioni la somma prudenzialmente messa da parte visto che ballano 158mila euro per Tuscia Expo e 586mila per Robur, due partecipate da anni in liquidazione.
Nel capitolo rientrano anche crediti difficilmente esigibili: 1,6 milioni che la Provincia vanta da Esattorie e 230mila euro dal comune di Corchiano.
E «la Regione ci deve oltre 10 milioni, in realtà la cifra è maggiore - ha rimarcato Belli - Qualora non ci venga riconosciuta abbiamo accantonato 2 milioni di euro».
Queste le maggiori criticità dell'esercizio 2023 che comunque fa registrare un incremento delle entrate correnti e un avanzo di amministrazione di 1,5 milioni di euro.
Un dato positivo, testimonianza di «un buon bilancio e di una gestione sana» ha sottolineato il vicepresidente Pietro Nocchi, delegato al Bilancio.
Negli scorsi anni l’avanzo di amministrazione ha toccato anche punte di 4 milioni evidenziando problemi di natura amministrativa nella capacità di spendere i soldi a disposizione.
«La situazione economica della Provincia è solida e nel tempo abbiamo anche incrementato le entrate. E il fatto che l’avanzo di amministrazione non sia molto elevato significa che non ci sono stati ritardi nel mettere in campo risorse per il bene delle comunità e del territorio» ha rimarcato il presidente della Provincia Alessandro Romoli.
Palazzo Gentili inoltre vanta 1,9 milioni di avanzo libero che sarà oggetto della prossima variazione di bilancio. E Romoli ha comunicato che «si lavorerà con i consiglieri delegati per la ripartizione dei fondi su viabilità ed edilizia scolastica».
Il rendiconto consuntivo è stato approvato a maggioranza, con l’astensione del gruppo di Fratelli d’Italia.