Una ennesima proroga, la nona, dell’appalto ponte è dietro l’angolo. Un prolungamento che appare obbligato per garantire la continuità del servizio di raccolta rifiuti. Ieri infatti è scaduto il termine dei due mesi - dal 1 gennaio al 28 febbraio - che l’amministrazione comunale aveva previsto nell’ottava proroga, stanziando complessivamente 2 milioni di euro. Un lasso di tempo che era stato ritenuto potesse essere sufficiente per arrivare all’affidamento definitivo del bando pluriennale, essendo stata individuata la nuova azienda che andrà a gestire la raccolta rifiuti e il servizio di igiene urbana nella città di Viterbo. A spiegare i motivi che porteranno il Comune ad avvalersi di un ulteriore ricorso alla formula ponte è l’assessore competente Giancarlo Martinengo.
Ripercorrendo le fasi propedeutiche all’affidamento ricorda che «c’è stato un bando di gara per l’appalto pluriennale che la commissione ha valutato individuando il possibile nuovo affidatario. Ora sono all’esame i vari requisiti richiesti nel contratto d’appalto e, come ho dichiarato precedentemente anche in sede di consiglio comunale, ce n’è uno che ha avuto necessità di un maggiore approfondimento. Compresa anche l’acquisizione di un contributo legale in merito». In attesa che tale parere venga formalizzato «e possa poi essere presa una decisione da parte dell’incaricato a dare la definitiva chiusura per la firma del contratto - afferma l’assessore - si procederà con un’ulteriore proroga, necessaria per permettere tutti i tempi tecnici relativi all’affidamento finale dell’appalto e al successivo periodo di 35 giorni, previsto per legge, affinché possano essere completate le procedure di eventuali attività di ricorsi. Trascorso tale periodo, se non si verificheranno imprevisti, procederemo alla firma del contratto». Appare pertanto scontata l’esigenza di mettere in campo la nona proroga. Provvedimento confermato da Martinengo che non si sbilancia sulla durata dello stesso. «Al momento non è stata definita, il dirigente del settore sta ragionando su un’ipotesi di tre mesi. Che chiaramente - tiene a rimarcare - non saranno 3 mesi di attesa ma si tratterà di 90 giorni per completare le procedure previste in questa ultima fase finale che consentiranno poi l’avvio del nuovo appalto pluriennale». Probabilmente anche nel caso della proroga che entrerà in vigore nelle prossime ore, l’amministrazione inserirà la stessa “clausola” utilizzata nel precedente atto di prolungamento. Ossia che, qualora il contratto con la nuova società affidataria venga siglato prima della scadenza che sarà applicata alla nona proroga, la stessa potrà essere interrotta anticipatamente.
L’assessore Giancarlo Martinengo conclude con una puntualizzazione.
«Ci tengo a dire che il periodo che è stato impiegato è prettamente dovuto a tempi tecnici, che si sono resi assolutamente necessari per via dell’ulteriore approfondimento» dichiara per poi esprimere il plauso «alla precisione del dirigente dell’ottavo settore, l’ingegnere Moncelsi, che ha ritenuto opportuno spendere un po’ più di tempo per approfondire veramente bene la questione».