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I cittadini pagano la tassa sul servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e i Comuni ne versano una quota parte alla Provincia per il Tefa. Si tratta del tributo riconosciuto a fronte dell’esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l'organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo.
Quota che è pari al 5% della Tari incassata dai Comuni, comprensiva dei contributi del ministero dell’Istruzione per i rifiuti degli edifici scolastici di secondo grado.
Nel 2025 la somma complessiva, derivante dalle quote pro capite delle 60 municipalità del Viterbese, che sarà introitata dall'ente di via Saffi è stimata in 2,5 milioni, per la precisione 2 milioni e 554.699 euro.
Una stima suscettibile di variazione non essendo al momento noto l'effettivo incasso della Tari del 2024 di cinque amministrazioni comunali del territorio. A fronte della mancanza di alcuni dati e al fine di procedere a una valutazione più puntuale, l’amministrazione provinciale entro giugno di quest’anno effettuerà un primo adeguamento degli accertamenti sulla base degli importi definitivi della tassa sui rifiuti.
Viterbo, essendo il Comune con il più alto numero di abitanti che usufruisce del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani, è naturalmente il maggiore contribuente Tefa. Palazzo dei Priori versa nelle casse provinciali 617.590 come tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente.
Altri grandi “pagatori”, seppur con cifre decisamente molto più contenute, i comuni di: Montalto di Castro con 145.266 euro, Tarquinia 141.122, Montefiascone con 110.681, Vetralla 110.299 e Orte 102.249 euro. Poco sotto ai 100mila euro di tributo da versare a Palazzo Gentili si posizionano le amministrazioni di Civita Castellana (96.155) e Fabrica di Roma (94.947). Dai quasi 80mila euro di Ronciglione la quota della tassa scende sensibilmente fino ad arrivare ai comuni di Veiano e di Corchiano che corrispondono alla Provincia rispettivamente mille e 39 euro e, cifra più bassa in assoluto, 182 euro e 84 centesimi.