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Il piano di risanamento di Francigena si conferma, ancora una volta, oggetto di scontro tra l’amministrazione Frontini e le forze di opposizione. Da sempre indigesto alla minoranza che, nonostante l’enunciazione di risultati positivi da parte dell’assessore alle Partecipate Elena Angiani, continua a ritenerlo fonte di preoccupazione per le casse del Comune. Prima che si accendesse il dibattito, l’assessora Angiani ha fornito i dati del monitoraggio trimestrale, fino al 30 settembre , sull’attuazione del piano. «Il monitoraggio - ha dichiarato - conferma il buon andamento economico della società: 123mila euro, da cui però vanno detratte le imposte restando quindi 73mila euro. Quindi a fine anno la previsione è di circa 88mila euro di utili». Un utile che «si discosta un po’ da quanto previsto nel piano» ha dichiarato sottolineando poi i motivi dello scostamento che vanno dal rinvio da parte della Regione a gennaio del nuovo grafo di rete per quanto concerne il trasporto pubblico al ritardo della gara per l’acquisto di nuovi mezzi, all’apertura della terza farmacia avvenuta a metà novembre invece che nel primo trimestre come inizialmente previsto. «Tutti gli investimenti sono stati fatti utilizzando fondi cassa della Francigena» ha tenuto a rimarcare Angiani per sottolineare la salute finanziaria della società.
L’assessora ha quindi concluso evidenziando anche il miglioramento della situazione patrimoniale della partecipata che, a fine anno, si dovrebbe attestare attorno al milione e 750mila euro.
Diverse le perplessità, sfociate anche in preoccupazione, espresse dai consiglieri di minoranza. Soprattutto in merito alla parte economica perché, come rimarcato da Francesca Sanna del Pd, «senza dettagli come si può fare una previsione delle somme del 2024 da mettere in bilancio» per poi chiedere «quanti dei soldi che Francigena deve al Comune sono stati incassati, ci sono accertamenti sulle entrate?».
Non fornisce cifre l’assessora Angiani che, in punta di tecnicismi, replica che «tutti gli incassi del 2024 sono accertati». Batte sulla parte economica anche l’intervento del capogruppo dem Alvaro Ricci rilevando che nel 2023 «l’entrata di 187mila euro al Comune da Francigena è stata accertata per 90mila euro» per poi sottolineare che in merito ai nuovi mezzi per il trasporto pubblico «sono stati acquistati con fondi ministeriali, non c’è stato alcuno sforzo da parte del Comune e di Francigena».
Data la presenza dell’amministratrice Elisabetta Ferrari in aula, la capogruppo di Fratelli d’Italia Laura Allegrini ha chiesto chiarimenti sulle procedure di assunzione e sul numero dell’organico della terza farmacia - 4 farmaciste invece delle due originariamente previste - mentre il leghista Andrea Micci è intervenuto sull’incarico da 53mila euro a un consulente esterno per uno studio tecnico di monitoraggio sul piano di risanamento.
Per quanto riguarda il personale della farmacia al Riello, la Ferrari ha motivato la decisione di 4 farmaciste e nessun commesso «perché che si è scelto di fare orario continuato dalle 8.30 alle 19.30 e sono state assunte da graduatoria». In merito al consulente «il contratto è scaduto ma è stato rinnovato in maniera ridotta e riguarda non solo il controllo della gestione ma anche l'attività amministrativa per l'attuazione del piano». A porre il sigillo finale sul dibattito piuttosto acceso è stato Alvaro Ricci. «Qual è il rischio di impresa per Francigena? Se il Comune prevede un canone da 830mila euro e ne accantona 650mila come fondo è perché il piano di risanamento non funziona» ha sentenziato. L’assemblea ha poi approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal gruppo del Pd con cui si chiede il trasferimento della sede della soprintendenza da Roma a Viterbo.
Fissate poi le date dei prossimi consigli per le sessioni di bilancio: 17, 18 e 19 dicembre. L'intento è quello di arrivare all'approvazione della manovra di previsione prima di Natale.