Tari, “ballano” le percentuali degli aumenti delle nuove tariffe. Troppe le variabili di cui tenere conto.

Per l’assessore a Bilancio e Tributi Elena Angiani «l’aumento medio di quest’anno è del 6%» mentre per la consigliera Pd Francesca Sanna, l’esperta contabile del gruppo dem, «l’incremento medio è del 7,50 percento».

Un adeguamento tariffario, dovuto per legge come stabilito da normativa Arera.

Un rincaro che per alcune categorie sfiorerà il 13% ma «non il 40», secondo Sanna, come paventato da qualcuno.

Però la consigliera dem ha espresso preoccupazione per quanto riguarda la tenuta dei conti del Comune: «Come fa a rientrarci con un aumento del 6%? Il bilancio regge?».

Dubbi espressi a fronte anche di maggiori risorse stanziate rispetto ad alcuni servizi, tipo il verde pubblico la cui spesa è passata da 800mila euro annui a 1,2 milioni.

Conti alla mano per la Sanna l’amministrazione, per andare sul sicuro, avrebbe dovuto aumentare la tariffa del 24% e quando «nel 2025 partirà il nuovo appalto pluriennale dei rifiuti c’è il rischio di aumenti vertiginosi».

Come spiegato dall’assessora Angiani «il ciclo dei rifiuti può essere finanziato esclusivamente dalla Tari e il tetto massimo di incremento concesso al nostro Comune è del 9,39%».

Il piano economico finanziario della Tari per il 2024, tolte le detrazioni, ammonta a 12 milioni e 942mila euro «con un aumento del 6,4% rispetto al 2023» ha rimarcato la titolare dei Tributi ricordando che lo scorso anno il rincaro tariffario «era stato ammortizzato con 159mila euro di contributo comunale».

Quindi «l’aumento medio, che possiamo contenere con l’accantonamento di 261mila euro per debiti inesigibili, per il 2024 è del 6%».

Mentre per alcune categorie, tipo le attività con plurilicenze alimentari, dovrebbe attestarsi attorno all’11,46%.

Opposizioni all’attacco, non tanto per l’adeguamento tariffario dovuto per legge, ma per l’aspetto politico della questione.

Le rimostranze di Luisa Ciambella di Per il bene comune, infatti, si sono appuntate sul fatto che «l’amministrazione non abbia previsto un piano di agevolazioni per le attività commerciali ed economiche in un momento storico come questo».

Sottolineature di identico tenore anche dai capigruppo di Fratelli d'Italia Laura Allegrini e della Lega Andrea Micci e da Giulio Marini (Forza Italia, Udc, Fondazione) che rilevando come «in un decennio la tariffazione sia aumentata di 4 milioni di euro» ha esortato a «porre rimedio a questa escalation».

Via libera agli aumenti dalla maggioranza, contrari tutti i gruppi di opposizione.

Tutti d’un sentimento invece sulla delibera con cui è stato approvato lo schema di contratto di comodato gratuito per lo stadio Rocchi che concede al Comune, appena sarà sottoscritto dalla Regione, la possibilità di avviare la procedura negoziata per l’affidamento temporaneo per un anno, fino a giugno 2025, alla società che ha manifestato interesse.