Finanziamenti Pnrr, Fesr, Vetus Urbs. Tanta carne al fuoco in questo 2024 per l’amministrazione Frontini e in particolare per il settore Qualità agli spazi urbani.
Cosa porta a casa concretamente l’assessorato? È la domanda rivolta a Emanuele Aronne, titolare della delega. «Sicuramente la cosa più importante è il piano di recupero del centro storico. L’aver affidato il piano è una cosa epocale visto che era scritto nelle norme tecniche dal 1979. Viene spontaneo chiedersi come mai nessuno l’abbia mai fatto prima. Poi, altra cosa epocale, l’aver sbloccato la questione Colleverde che da anni attendeva risposte. Lì sono insediate tante famiglie che a oggi vivono nella precarietà amministrativa di non sapere, di non poter vendere le case, una follia». Particolarmente soddisfatto poi l’assessore per quanto riguarda il Pnrr: «I risultati che stiamo conseguendo e i tempi di applicazione sono fantastici. Penso ai due parcheggi inaugurati nei giorni scorsi, a quello del Sacrario interessato da lavori che abbiamo aperto per Natale come avevamo promesso. Con il ritardo di una settimana semplicemente perché c'era un problema con una fogna di Talete a cui poi pur di fare presto ha provveduto il Comune».
«Il lavoro fatto sul Pnrr - tiene a evidenziare - è una soddisfazione che fuori da Viterbo, numeri alla mano, ci viene riconosciuta».
E Aronne prosegue:«“Sicuramente l’aver portato a casa il fondo europeo di sviluppo regionale. Sta partendo la gara per la torre civica, e a breve tutti gli incarichi di progettazione che interessano tutti gli edifici storici del centro. Tutta una serie di situazioni di immobili abbandonati che verranno rimesse in piedi. E mantenendo i tempi previsti, quindi entro fine mandato sarà finito tutto. Il Pums, mai prima a Viterbo c'è stato un piano urbano mobilità sostenibile. Di cui noto con dispiacere che a volte se ne parla senza neanche sapere cos’è. Ho sentito dire addirittura mettiamo una rotatoria. Il Pums non mette rotonde ma dà le indicazioni su come deve svilupparsi la mobilità, quali sono le linee guida che non sono per forza quelle delle macchine. L’aver dato incarico per il piano eliminazione barriere architettoniche».
Poi osserva: «Credo di aver elencato in due anni e mezzo cose che prima per realizzarle ci volevano 20 anni. Sono molto orgoglioso di quello che stiamo facendo, i risultati arriveranno bisogna anche avere pazienza. La politica è portata a fare cose che danno risultato domani perché serve il riscontro con l’immediato». Fare le cose per gradi, rimettendo ordine anche tra le cose rimaste sospese è il modo di lavorare per l’assessore Aronne che, a tale proposito, cita il caso di una variante alle piscine Carletti di cui è stato chiesto conto in consiglio comunale. «Abbiamo scoperto che già dal 2002 c’era adottata una variante, mai attuate. Questo secondo me è il modo in cui si è lavorato male in passato» stigmatizza.
Dall’anno che sta giungendo a termine a quello alle porte per capire cosa porterà il 2025. «Porta certamente la messa a terra del Fesr, fondo europeo sviluppo regionale, con la fase progettuale del piano di recupero del centro storico e la fase progettuale del Peba (piano eliminazione barriere architettoniche)».
«Ora basta mettere la carne al fuoco - rimarca - La parte progettuale è stata fatta, adesso diventa fondamentale il controllo di quello che stiamo facendo per evitare che le cose rimangano appese. Il monumento a Viterbo sono le incompiute».
E non ci sta a sentirsi dire che questa amministrazione è fortunata per la mole di finanziamenti arrivati «perché, al di là del Pnrr, ho trovato risorse del 2017 non utilizzate, tra i fondi per Bagnaia e Vetus Urbs la precedente amministrazione aveva quasi 18 milioni da mettere a terra e in più di 3 anni non l’ha fatto. Lo stiamo facendo noi. Non siamo stati fortunati, abbiamo accettato la sfida. E se per arrivare a completare una cosa ci devi mettere tutto il lavoro che stiamo facendo, allora significa che siamo stati bravi non fortunati» sottolinea Aronne. E per il nuovo anno anticipa la riqualificazione di viale Trento. «Tutti a parlare del degrado, che non penso sia un problema degli ultimi due anni e mezzo, però io sul piano triennale delle opere pubbliche non ho trovato alcun progetto. Ritengo intollerabile che oggi ci si lamenti di questioni che c'erano anche nel triennio precedente ma che, non essendo state inserite nel triennale, significa che non furono fatti neanche gli atti amministrativi» conclude Emanuele Aronne.