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Acqua, a Viterbo il costo medio è di 459,91 euro annuali che fanno della città dei papi la 30° città capoluogo di provincia più cara d’Italia. I dati sono stati elaborati dal report dell’Ircaf, centro studi nazionale specializzato nella analisi dei costi dei servizi pubblici, che ha calcolato la spesa della famiglia tipo (3 abitanti residenti e 1 abitante) con un consumo di 150 metri cubi e 56 metri cubi l’anno. Nel Lazio la città capoluogo più cara è Frosinone che è anche l’area più costosa in assoluto con una spesa media di 705,4 euro annuali; segue Latina con 557,2 euro e 12° posto nazionale; quindi Viterbo. La città metropolitana di Roma ha una spesa media per l’acqua di 349,13 euro annui e, infine, Rieti con 348,91 euro. La spesa media in Italia è di 392,95 euro e, quindi, Viterbo ha tariffe superiori di circa 70 euro. La città capoluogo più economica d’Italia per le tariffe idriche è Cosenza con 140,13 euro seguita da Campobasso e Isernia (190,31 euro); Napoli (197,62 euro) e Catanzaro (210,03 euro). L’analisi dell’Ircaf ha dettagliato la bolletta dell’acqua che, a livello di media nazionale, è composta per il 40,6% dai costi per l’acquedotto pari a 159,44 euro annui; quindi per l’11,7% per la fognatura (45,96 euro); il 26% per la depurazione (102,02 euro); quindi il 9% è destinato alla quota fissa; il 3,8% alla perequazione e il 9,1% all’Iva 10% di legge. Dopo Frosinone la città più cara d’Italia è Pisa con una bolletta di 637,86 euro; quindi Siena (626,22 euro); Grosseto (625,58 euro); Enna (606,77 euro); Livorno (581,65 euro); Firenze (571,82 euro). Seguono Carrara, Massa, Pistoia, Prato e Latina. La Toscana, come si vede, è di gran lunga la regione con il caro-acqua più alto con la media di 570,45 euro annuali in bolletta; segue l’Umbria (509,82 euro e il Lazio (484,11 euro). Quindi le Marche (457,78 euro); Emilia Romagna (439,52 euro). La regione più economica è il Molise con 190,31 euro. E’ schiacciante il rapporto tra la città più costosa e quella meno cara per le bollette idriche: a Frosinone, in media, l’acqua costa 5 volte in più che a Cosenza (+503%). Emblematico il giudizio dell’indagine Ircaf sulla situazione del servizio idrico nel centro Italia per cui “ad una spesa media molto superiore alla media nazionale corrispondono una qualità tecnica del servizio inferiore alla media nazionale ed una qualità contrattuale molto superiore alla media nazionale”.