CIVITAVECCHIA – Dopo l’esposto all’Anac, la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sulle ultime gare di appalto dell’Ater. Gli uomini della Guardia di Finanza si sono presentati negli uffici dell’ente per acquisire i documenti sulle due gare d’appalto finite soto la lente nelle scorse settimane: quella da oltre 6 milioni sulla demolizione e ricostruzione degli immobili di via XVI Settembre di cui ci occupammo fin da aprile, segnalando alcune “stranezze” del procedimento e dei dubbi sui requisiti della impresa a cui era stato aggiudicato l’appalto, e quella da oltre 14 milioni di euro aggiudicata a fine marzo. Nel primo caso, il direttore generale Emiliano Clementi come scritto nei giorni scorsi l’8 maggio, con propria determinazione, ha annullato l’aggiudicazione alla ditta D&G, definendo un mero errore di forma la “definitiva” aggiudicazione rispetto alla corretta “provvisoria” aggiudicazione alla stessa ditta, poi esclusa in seguito alle comunicazioni del responsabile unico del procedimento, ingegner Emanuela Gravina. A seguito di ciò l’Ater assegna alla seconda classificata, la IFM Italiana Facility Management spa, mandataria di una Ati.

Sempre quel 31 marzo, è stata aggiudicata l’altra gara da circa 14 milioni, con un ribasso di appena il 5%, ad un raggruppamento temporaneo di impresa in cui stavolta la stessa IFM Italia Facility Management spa è mandante anziché capogruppo mandataria. Un esposto all’Anac ha segnalato dubbi sulle modalità di svolgimento della gara. L’ex presidente Antonio Passerelli non avrebbe ricevuto risposte in merito dal rup Gravina sul perché l’apertura delle buste delle offerte tecnica e amministrativa sia avvenuta senza la presenza di alcun rappresentante delle imprese.

Ex presidente perché l’attuale direttore generale Clementi nel frattempo, ha “licenziato” il cda decaduto e non prorogato in attesa che venga nominato un commissario da parte della regione Lazio.

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