LADISPOLI - Sospeso per almeno 30 giorni dal servizio. L'ufficio scolastico regionale dispone così l'allontanamento temporaneo della dirigenza della scuola ladispolana dove era stato disposto la sospensione di un alunno iperattivo. Il 4 marzo scorso il tribunale si era espresso favorevolmente nei confronti della famiglia, disponendo la riammissione in classe dell’alunno ma a fronte di questo il piccolo non era stato fatto rientrare. La dirigenza scolastica, ora, starà fuori fino al termine del procedimento disciplinare e comunque non più di 60 giorni.
Decisione presa a seguito dell'invio degli ispettori ad opera del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Al suo posto ora subentrerà un reggente. Per quanto riguarda invece la dirigenza scolastica, questa si dovrà presentare il 9 aprile all'ufficio scolastico regionale che ha adottato questa decisione nei suoi confronti. «L'accusa penale che mi è stata mossa è gravissima, olte che incredibile», ha commentato intanto la dirigenza tornando a ribadire come la decisione del Tar fosse arrivata alla segreteria della scuola «il pomeriggio del 4 marzo (a segreteria chiusa) e che la segreteria ha visto e mi ha inoltrata, aprendo la posta, solo alle 8.15 circa del 5 marzo, cioè dopo l'ingresso dei bambini. Decisione di cui ho avuto contezza aprendo la mia posta solo nel pomeriggio, quando ho chiarito che il bimbo allontanato dalla comunità scolastica poteva entrare senza problemi, come in effetti è avvenuto». «Stanno tentando di mandarmi in pensione - ha proseguito - o peggio, prima del tempo perché qualcuno si è reso conto che quasi sicuramente avrei avuto la proroga al servizio». La dirigenza ha inoltre annunciato il ricorso al giudice del lavoro: «La cosa strana è che la sospensione dall’incarico, ricorrerò al giudice del lavoro, sarebbe dovuta rimanere riservata fino a stamani, al momento dell’apertura della posta da parte della segreteria e la mail era chiaramente dichiarata “riservata” da non diffondere. Eppure ieri, domenica pomeriggio, qualcuno l'ha diffusa. Diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca sempre!". Mi hanno colpito - ha concluso - ma certamente non affondato».

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