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CIVITAVECCHIA – I pendolari del Lazio alzano la voce. Vogliono risposte chiare e certe, e pretendono una risposta su una problematica che impatta in maniera negativa sulla loro quotidianità. L’Osservatorio Regionale sui Trasporti, l’associazione Roma Cassino Express, i comitati Pendolari Litoranea Roma Nord, Orte 2.0, Pendolari Reatini e l’Unione Comitati Pendolari FL7 hanno infatti firmato un documento congiunto, rivolgendosi alla Regione Lazio, e chiedendo di «rispettare gli impegni presi, nonché i sacrifici delle persone che affrontano ogni giorno un'odissea per offrire il loro contributo alla produzione del PIL regionale e nazionale. Persone – hanno spiegato – le cui problematiche, seppur evidenti, sono rimaste, sino ad ora, relegate nell'ambito della dialettica politica, ed alle quali essi non troveranno difficoltà a conferire maggiore enfasi ricorrendo, se necessario, ad una ulteriore sottoscrizione di petizioni con raccolta pubblica di firme da aggiungere a quella che alcuni di essi hanno già inviato tempo addietro».
LA PROBLEMATICA – La Regione Lazio, come hanno ricostruito i pendolari, non avrebbe ritenuto opportuno procedere, per l'anno 2024, al rinnovo della convenzione Carta TuttoTreno Lazio con Trenitalia secondo lo schema in vigore da oltre dieci anni, e così, a partire dal 1 gennaio di quest'anno, i pendolari di questa Regione sono stati privati della possibilità di acquistare o rinnovare questa forma di integrazione all’abbonamento annuale Metrebus, che consente, a chi deve viaggiare tra Roma, Orte, Civitavecchia, Frosinone, Cassino, Latina e Formia, ma anche a chi può utilizzarvi servizi in coincidenza provenendo da altre località, di fruire dei servizi a lunga percorrenza (Intercity e Frecce), contribuendo, in maniera rilevante, a decongestionare i collegamenti regionali, soprattutto nelle ore di punta.
LA RIUNIONE L'incontro del 19 gennaio 2024 – presenti l’assessorato, amministratori regionali, l’ORT ed il Comitato pendolari Civitavecchia – Santa Marinella - si era chiuso con l'auspicio di una rapida soluzione, anche temporanea, che consentisse ai pendolari l'acquisto/rinnovo del titolo già ad inizio febbraio, auspicio di rapida soluzione poi confermato dall’Assessore nel Consiglio Regionale del 14 febbraio in risposta ad un’interrogazione. «Ad oggi, tuttavia, non è stata fornita alcuna comunicazione in merito, dopo la conferma che è tuttora in corso tra Regione Lazio e Trenitalia un'interlocuzione – hanno spiegato – basata su simulazioni di quest’ultima, sul cui stato di avanzamento non abbiamo però aggiornamenti. Nel frattempo, cresce il numero di pendolari che vedono il loro titolo giungere alla scadenza annuale nell'impossibilità di provvedere al suo rinnovo, andando ad incrementare, ogni giorno di più, il numero di persone che, non potendo più fruire di questa possibilità, si riversano sui già affollati treni regionali, o, peggio, rinunciano all’utilizzo della ferrovia, trovandosi di fronte, di fatto, ad una riduzione qualitativa e quantitativa dell’offerta. Rinnoviamo ancora una volta alla Regione Lazio l'invito a rompere questo silenzio e tener fede alla promessa fatta di trovare, al più presto, una soluzione contingente per il 2024, che consenta di procedere al rinnovo immediato dei titoli in scadenza».
LE POSSIBILI SOLUZIONI PROSPETTATE – I pendolari hanno suggerito, per uscire da questa situazione di stallo, una serie di interventi, tra i quali: la previsione di un contenuto incremento tariffario, la possibilità di stipulare abbonamenti unidirezionali a prezzo (e contributo) ridotto, in considerazione del fatto che, su alcune linee, in fascia pendolare, sono utilizzabili soltanto i treni dell’andata oppure soltanto quelli del ritorno, la modifica del contributo per la prima classe (se lo si vuole mantenere) da equiparare a quello della seconda. «Ricordiamo anche di aver dato la disponibilità alla differenziazione del costo in base alle fasce chilometriche – hanno aggiunto - avendo invece espresso le nostre perplessità in merito a soluzioni che prendano in considerazione una differenziazione delle tariffe sulla base della dichiarazione ISEE. Questo, nelle more di una soluzione definitiva che veda una maggiore disponibilità, da parte di Trenitalia, sia dal punto di vista economico (a fronte dell'evidente vantaggio che l'Azienda consegue in termini di ottimizzazione del traffico passeggeri e di costi di esercizio, dal momento che la convenzione consente di garantire un maggior utilizzo di treni a lungo percorrenza che altrimenti sarebbero caratterizzati da una bassa frequentazione) sia dal punto di vista dell'offerta oraria, col riconoscimento delle risorse messe in campo dalla Regione. Siamo ormai a marzo inoltrato – hanno concluso - i pendolari hanno atteso abbastanza e non è lecito attendersi da loro un ruolo da spettatori passivi rispetto ad una vertenza che vede i protagonisti inamovibilmente trincerati sulle proprie posizioni».