51,8 quintali per un’altezza di 28 metri, che con la croce posta sulla sommità raggiunge i 30 metri. Più di mille luci e 49 statue. Potrebbe essere sintetizzata così la scheda tecnica di Dies Natalis, la nuova Macchina di Santa Rosa, maestosa protagonista del 3 settembre. Una cattedrale gotica ideata da Raffaele Ascenzi, per il quale è stato coniato il neologismo di architetto ‘santarosaro’ per aver firmato tre Macchine di Santa Rosa: Ali di Luce, Gloria e ora Dies Natalis.

«Una macchina impegnativa - spiega l’ideatore - che, con la sua forma a campanile e la statua della Santa custodita all’interno delle architetture, è un concentrato di storia che racconta quello che questa città ha prodotto per oltre 3 secoli di Macchine di Santa Rosa».

E proprio l’aver riportato Rosa all’interno della struttura è per Ascenzi «un concetto importante perché la Santa in vita voleva a tutti i costi entrare in clausura nel monastero di San Damiano dove poi, dopo la riesumazione, nel 1258 con un baldacchino il suo corpo incorrotto è stato trasportato per volere di papa Alessandro IV. Il fatto di vedere Rosa all’interno dei “campanili” passati ci riporta al suo desiderio di entrare in chiesa, e questa è l’operazione che ho fatto anch'io con questa Macchina».

Racconta poi con tono appassionato la storia narrata con i “quadri” nei vari blocchi. «Il mistero della resurrezione del corpo e dell’anima è del tutto evidente in Dies Natalis perché vediamo verso la base, quindi nel luogo più vicino alla terra, il corpo senza vita della Santa ma poi, grazie a un coro degli angeli che l’accompagnano verso il suo percorso ascensionale, la troviamo prima in una fase intermedia con una miriade di angeli e poi sola con un braccio proteso verso Dio che è la sua meta da raggiungere».

L’impressione che si ricava guardando Dies Natalis è quella di una cattedrale con le navate poste in verticale.

E Ascenzi conferma: «L’obiettivo era proprio quello di ricreare la materia di una cattedrale gotica, infatti anche con la colorazione che presenta punti più chiari del peperino la Macchina cromaticamente si integra bene all'interno del nostro centro storico».

Poi conclude spiegando che «invece tutta la narrazione interna della resurrezione della Santa è stata trattata con foglia d’argento per evidenziare proprio questo distacco che la Santa avrà dal fatto terreno. Le statue diventano delle sculture preziose che, attraverso un tunnel interno molto contemporaneo fatto di fogliette d’alluminio traforate che lasceranno passare oltre alla luce anche i riverberi di tutte le migliaia di fiaccole e luci al led, accompagneranno Rosa in questo percorso di ascensione al cielo».

Seppur focalizzato sugli aspetti spirituali e tecnici di Dies Natalis, è evidente l’emozione di Raffaele Ascenzi per il battesimo stasera della sua nuova opera.