S. MARINELLA – Il direttore del Polo Museale di Santa Marinella Flavio Enei si congratula con il sindaco per la lettera di protesta inviata al presidente di Lazio Crea Buttarelli, ma attacca l’azienda regionale, tacciandola di voler togliere locali adibiti a attività museali presenti all’interno del castello di Santa Severa. “Finalmente qualcosa torna a muoversi per il castello – dice Enei - grazie alla nuova lettera di sollecito fatta dal sindaco Pietro Tidei a Lazio Crea, affinché si possa giungere al rinnovo della convenzione tra i due enti. Da oltre un anno si attende di regolare i rapporti per la gestione del complesso monumentale che dovrebbe riprendere la sua funzione di polo di attrazione culturale sul territorio. Il castello è fermo da molto tempo e il degrado avanza visibilmente. Il crollo del tetto della Casa del Muratore che ospita dal 1994 il Centro Studi Marittimi del Polo Museale Civico è stato un fatto ampiamente annunciato. La risposta giunta da Lazio Crea, tra le varie cose, torna a chiedere al Comune di cedere i locali del Centro Studi Marittimi e smontare parte del Museo del castello di Santa Severa, che racconta la storia e l'archeologia del complesso nei locali della rocca. È incomprensibile come, volendo sviluppare la valorizzazione culturale del sito, si stia tentando di cancellare storiche strutture adibite alla ricerca scientifica, alla conservazione della memoria e al suo racconto per il pubblico. Chiudere il Centro Studi Marittimi e smontare parte di un Museo allestito con fondi regionali e del Comune nel 2017, è un atto grave e insensato. Se come scritto si vogliono recuperare spazi per nuove iniziative e allestimenti di mostre, è bene ricordare al presidente di Lazio Crea che nel castello ci sono a sua disposizione grandi locali appositamente predisposti a suo tempo proprio per tali fini, gli spazi della Manica Lunga e Manica Corta, le sale dell'Arco Zoppo situate dietro al Battistero, la Sala Pyrgi e la grande Sala del Nostromo. C'è ampia possibilità di fare qualsiasi iniziativa senza togliere nulla al Comune e al Polo Museale Civico che da oltre trent'anni opera per lo studio, la tutela e la valorizzazione del nostro castello”. “Come direttore del Polo museale – conclude l’archeologo - spero che si restauri quanto prima la struttura del Centro Studi per renderla nuovamente operativa e soprattutto che ci sia la volontà di ristabilire un rapporto di vera collaborazione istituzionale”.